Governo e Opposizione, nuovo round il 27 settembre

Il presidente Danilo Medina e il premier Josè Luis Zapateros hanno promosso un nuovo incontro tra Governo e Opposizione
Il presidente Danilo Medina e il premier Josè Luis Zapateros hanno promosso un nuovo incontro tra Governo e Opposizione
Il presidente Danilo Medina e il premier Josè Luis Zapateros hanno promosso un nuovo incontro tra Governo e Opposizione
Il presidente Danilo Medina e il premier Josè Luis Zapateros hanno promosso un nuovo incontro tra Governo e Opposizione

 

CARACAS – Governo e Opposizione, concluso il primo round, hanno già fissato la data per il secondo. Torneranno a incontrarsi, sempre a Santo Domingo, il 27 settembre. Sarà l’avvio di eventuali trattative sulla crisi nel paese. Lo ha reso noto il presidente della Repubblica Dominicana, Danilo Medina, al termine dei “contatti” tra entrambe le parti.

– Abbiamo fatto passi in avanti per definire un’agenda con i principali problemi del paese – ha sottolineato il presidente Medina. E ha manifestato soddisfazione nel commentare gli esiti dei colloqui che si sono svolti nel ministero degli Esteri di Santo Domingo. Medina ha anche precisato che oltre a Messico, Cile, Bolivia e Nicaragua, altri due Stati accompagneranno il governo e l’Opposizione nei colloqui. Il presidente della Repubblica Dominicana, assieme all’ex premier spagnolo José Luis Zapatero, ha deciso di dare un nuovo impulso al dialogo tra Governo e Opposizione. Come si ricorderà, i protagonisti della politica venezuelana, tra reciproche accuse, avevano abbandonato il “tavolo” in cui il Vaticano era impegnato come mediatore.

– Il dialogo è l’unica via per consolidare la pace nel Paese, non ve n’è altra – ha detto la presidentessa dell’Assemblea Nazionale Costituente, Delcy Rodríguez.

Dopo l’incontro con i membri della Giunta Direttiva del Parlasur, nella Casa Amarilla, sede del ministero degli Esteri, Rodríguez ha affermato:

– Il conflitto bellico, i tamburi di guerra non avranno spazio nel nostro Paese. La bandiera del dialogo, promosso dal presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, è la bandiera di tutti.

Dal canto suo, il governatore dello Stato Miranda, Henrique Capriles Radonski, ha suggerito di promuovere la partecipazione al dialogo di altri “governi democratici”.

– E’ l’unica possibilità di dialogo serio e credibile – ha affermato -. Non si può lasciare il dialogo in mano agli stessi mediatori che fallirono lo scorso anno.

Il governatore e leader dell’Opposzione, non scarta l’eventualità che al dialogo partecipino anche altri settori.

– L’iniziativa potrebbe ricevere l’adesione delle Nazioni Unite, della Chiesa e anche di altri paesi. Ad esempio: Francia, Portogallo e Grecia.

 

Governo e Opposizione, un’agenda seria per superare lo stallo

Luis Florido, deputato e presidente della Commissione Permanente Politica Estera del Parlamento, ha spiegato che i garanti del dialogo sono Messico, Cile, Nicaragua e Bolivia. Ma potrebbero intervenire anche Repubblica Dominicana, l’Onu e il Vaticano. Il deputato è stato uno dei rappresentanti del Tavolo dell’Unità Democratica nei due incontri tra Governo e Opposizione avvenuti a Santo Domingo. In questi incontri “esplorativi” sono stati definiti alcuni temi prioritari.Insomma, la base di un’agenda “seria” che dovrebbe permettere di superare la fase di stallo tra Governo e Opposizione. Se per il 27 settembre si sono create le condizioni, avrà inizio il dialogo altrimenti la data sarà rimandata.

– Non c’è fretta – ha detto -. Si vogliono fare bene le cose e avere garanzie. Ma non si possono avere complessi nel fare ciò che sia necessario per restituire al paese l’ordine democratico e la convivenza.

I dubbi restano. Il Tavolo dell’Unità Democratica pare inflessibile su quattro punti che considera irrinunciabili: il rispetto del ruolo del Parlamento, la libertà dei prigionieri politici, il calendario per le elezioni e l’apertura di un canale umanitario. Insomma, tutte richieste che il Governo ha puntualmente rispedito al mittente.

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