Cassini, conclusa la missione dei record

Cassini, conclusa la missione dei record. EPA/NASA/JPL-Caltech HANDOUT
Cassini, conclusa la missione dei record. EPA/NASA/JPL-Caltech HANDOUT

ROMA. – Dall’indimenticabile discesa tra i monti e i fiumi della più grande Luna di Saturno, Titano, alla scoperta di un oceano nascosto sotto i ghiacci di un’altra luna, Encelado, che forse potrebbe ospitare la vita: la missione Cassini, nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), ha collezionato un record dopo l’altro durante la sua avventura incredibile durata 20 anni.

Dopo il lancio, avvenuto il 15 ottobre 1997 da Cape Canaveral, per sette anni Cassini ha attraversato il Sistema Solare portando ‘sulle spalle’ il suo specialissimo passeggero, il lander Huygens destinato a scendere su Titano. La sua prima tappa, il 30 dicembre 2000, era stato l’incontro ravvicinato con il gigante del Sistema Solare, Giove.

L’obiettivo era sfruttare la gravità del pianeta per avere la spinta necessaria per raggiungere Saturno. Nella notte fra il 30 giugno e il primo luglio 2004 l’incontro con Saturno e l’ingresso della sonda nell’orbita del pianeta. Da quel momento scoperte affascinanti, accompagnate da foto mozzafiato hanno cominciato ad arrivare a Terra con un ritmo incalzante.

Le prime immagini arrivate dall’orbita di Saturno sono state quelle dei suoi anelli, presentate al centro di controllo della missione presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa tra l’emozione generale. “Abbiamo notato strutture strane, mai viste prima”, aveva detto quasi commossa la responsabile dell’analisi delle immagini, Carolyn Porco, dell’Istituto di Tecnologia della California (Caltech).

Oltre ad essere bellissimi, gli anelli di Saturno sono preziosi per la ricerca perché sono considerati un modello in miniatura del disco originario di gas e polvere che circondava il Sole e dal quale 4,5 miliardi di anni fa è nato il Sistema Solare. Il 14 gennaio 2005 è stata la volta della storica discesa su Titano del lander Huygens dell’Esa: per la prima volta da un mondo così lontano arrivavano immagini solo apparentemente familiari, con montagne e fiumi di idrocarburi. Huygens ha inviato più di 350 immagini e numerosissimi dati da quella che era una frontiera sconosciuta del Sistema Solare.

Dopo l’addio a Huygens, Cassini ha proseguito la sua avventura solitaria attraverso anelli e lune di Saturno, riuscendo a scoprire la presenza di uno degli elementi più preziosi per la vita, l’acqua. Prima sono arrivate le immagini dei geyser di Encelado e poi i dati hanno confermato che sotto i suoi ghiacci questa luna nasconde un oceano di acqua liquida capace di ospitare forme di vita.

Proprio per non contaminare queste lune, e per permettere a future missioni di esplorarle, si è deciso di deviare l’orbita di Cassini per farla scendere attraverso l’atmosfera di Saturno. Di sicuro, però, Cassini continuerà a far parlare di sé attraverso l’enorme mole di dati che ha raccolto per 20 anni.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)

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