Veltroni in campo: “Senza Pd la sinistra non ha futuro”

Veltroni in campo
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Veltroni in campo: “Senza Pd la sinistra non ha futuro”

 

IMOLA. – Senza il Pd “la sinistra non ha prospettiva”. A dieci anni dalle primarie che lo elessero primo segretario del Partito democratico, Walter Veltroni scende in campo per difendere la sua “creatura” dal “demone della divisione” che torna a dominare le dinamiche del centrosinistra.

Lo fa al termine di una lectio magistralis lunga un’ora, dal palco della festa nazionale dell’Unità di Imola. Un discorso in cui richiama il Pd ai “valori” della sinistra e alla necessità di non perdersi in un profilo “agnostico”, ma in cui richiama gli avversari del Nazareno alle loro responsabilità: se ci si torna a dividere “vince la destra”.

E’ con la tradizionale visita agli stand della festa dell’Unità, per ricordare il valore dei volontari che si impegnano per il partito, che Veltroni rimarca la “differenza” che c’è tra “destra e sinistra”. A chi professa l’antipolitica (“Chi insulta i giornalisti non è di sinistra”) e l’indistinto della politica, dice con chiarezza che “destra e sinistra esistono, altrimenti c’è solo la lotta di potere”.

Poi invita ad abbandonare le “timidezze” a sinistra: è importante riscoprire la parola “compagno” e riaffermare che “c’è bisogno di sinistra, per gli ultimi e per il cambiamento”. Dopo lungo distacco dalla politica attiva, il primo segretario del Pd torna anche a citare Berlusconi come “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”. Veltroni sorride quando ricorda la formula con cui lo citava nella campagna elettorale del 2008, ma con lui ricorda che a separare il Pd dalla destra ci sono le idee.

Infine, senza citare nessuno dei protagonisti in campo, l’incursione nell’attualità politica, con la difesa a spada tratta del Pd e il no alle divisioni a sinistra. “C’è un demone che si è sempre impossessato della sinistra: la sua ingegneristica capacità di dividersi, sempre. C’è sempre uno più a sinistra. Ma quando la sinistra si divide, vince la destra. E’ matematico. Il Pd è nato con l’ambizione di conquistare il consenso della maggioranza degli italiani: è una cosa enorme e vorrei tutti lo difendessimo.

Mi auguro ci si riesca a incontrare su una piattaforma progressista, senza fare le compagnie del passato ma con un Pd partito di sinistra moderno, non senza identità: un partito che combatte le paure con la speranza”, sottolinea. Fino alla dichiarazione di chiusura, che raccoglie un caldo applauso in platea: “Siamo la sinistra moderna di questo Paese”.

(dell’inviato Serenella Mattera/ANSA)

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