Il governo riflette sullo Ius soli. Ap fa muro, la legge non passa

Il Pd accelera sullo Ius soli
Ius soli

 

ROMA. – Pallottoliere alla mano, Pd e governo continuano a studiare i numeri di palazzo Madama per capire se effettivamente possono esserci margini per l’approvazione della legge sulla cittadinanza prima che prenda il via ufficiale l’iter della manovra economica. Un percorso difficile nonostante continuino le adesioni di parlamentari ed esponenti della società civile allo sciopero della fame promosso da Luigi Manconi. Tra gli ultimi in ordine di tempo ad aver aderito sono la presidente della commissione antimafia Rosy Bondi e il fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti.

Il tempo per tramutare in legge lo Ius soli ci sarebbe, come ricorda anche lo stesso Manconi, ma numeri alla mano all’attuale maggioranza mancano all’appello i voti di Area Popolare. La presa di posizione del partito di Angelino Alfano non cambia.

Nessuna intenzione di uscire dall’aula al momento del voto (ipotesi circolata su qualche giornale) nè tantomeno di cambiare idea se al disegno di legge non vengono apportate delle modifiche: “Lo Ius soli non passerà semplicemente perché noi non siamo d’accordo che questa legge passi così come è”, mette in chiaro il coordinatore di Area Popolare Maurizio Lupi che invita “a smetterla con le pressioni. Le priorità al Senato sono altre”.

Stessa fermezza anche di fronte all’ipotesi che il disegno di legge venga approvato con la fiducia “se la scordino – avvisa – noi vogliamo fare una buona legge e non una a tutti i costi”. E se all’appello mancano i voti di Area Popolare, sullo Ius soli non è certo nemmeno il ‘soccorso’ dei senatori verdiniani. A favore della legge si schiera apertamente il capogruppo a palazzo Madama Lucio Barani che però precisa che in caso si arrivasse al voto nel gruppo ci sarà “libertà di coscienza in modo che ognuno si possa esprimere senza condizionamenti”.

Che i numeri per approvare la legge non ci siano ne sono convinti anche gli esponenti di Forza Italia e Lega Nord che con Matteo Salvini punta il dito contro l’iniziativa dello sciopero della fame: “Buon appetito a tutti, vegani, carnivori, vegetariani… Lo sciopero della fame lo faremo per difendere i diritti degli italiani senza diritti”.

L’iniziativa, per motivi diversi rispetto al Carroccio, non piace nemmeno a Mdp: “Facciamo lo sciopero della fame, iniziativa lodevole, chiudiamo pure la buvette – osserva con una punta di sarcasmo Francesco La Forgia – Dopodiché, lo dico ai parlamentari della maggioranza e agli esponenti del Governo se credete davvero che lo ius soli sia una legge di civiltà, attivatevi per approvarla”.

A sostenere lo sciopero della fame e l’approvazione del ddl sulla cittadinanza ci pensa Walter Verini che auspica il via libera allo Ius soli dopo la sessione di Bilancio: “E’ un doveroso traguardo di civiltà, integrazione, sicurezza. Un traguardo da costruire, innanzitutto nella maggioranza e coinvolgendo tutte le forze e i singoli parlamentari”.

(di Yasmin Inangiray) (ANSA)

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