Omicidio di Avetrana, la Cassazione non concede lo sconto di pena a Sabrina e Cosima

Cassazione, respinte le richieste di sconto di pena per Sabrina e Cosima
Corte di Cassazione
Cassazione, respinte le richieste di sconto di pena per Sabrina e Cosima
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ROMA – La prima sezione penale della Cassazione non ha dubbi sull’omicidio di Sarah Scazzi: la cugina Sabrina Misseri, condannata lo scorso 21 febbraio all’ergastolo con la madre Cosima Serrano, non merita sconti di pena. Emerge dalle motivazioni della Corte Suprema, depositate oggi, in cui si sottolineano le «modalità commissive del delitto» e la «fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati, obliqui e fuorvianti, al conseguimento dell’impunità».

A fronte di questi comportamenti, scrivono i supremi giudici nelle quasi duecento pagine di motivazioni relative all’udienza svoltasi lo scorso 21 febbraio, Sabrina non ha «meritevolezza» per la concessione delle attenuanti generiche richieste dai suoi difensori. Lo sconto di pena è stato negato dalla Cassazione anche per Cosima Serrano dato che, essendo una adulta matura, invece di intervenire a placare «l’aspro contrasto sorto» tra Sabina e Sarah, «si era resa direttamente protagonista del sequestro della giovane nipote partecipando, poi, materialmente alla fase commissiva del delitto».

La Cassazione si è espressa anche a proposito delle dichiarazioni di Michele Misseri, condannato a otto anni di reclusione per soppressione di cadavere, che più volte si è autoaccusato per la morte della giovane. Secondo la Corte: «sono state oscillanti e prive di costanza» e «condizionate dall’obiettivo di coprire e sollevare da responsabilità la figlia» Sabrina.

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