Nasce una nuova astronomia, rivoluzione come con Galileo

Nasce nuova astronomia, rivoluzione come con GalileoNSCHULTE
Nasce nuova astronomia, rivoluzione come con Galileo. ANSA/JULIAN STRATENSCHULTE

 

 

ROMA. – Da oggi c’è una nuova astronomia, che sa contemporaneamente ascoltare l’universo e vederne i colori. Le onde gravitazionali, combinate con un coro di 70 telescopi spaziali e sulla Terra hanno visto gli ultimi minuti di vita di due stelle di neutroni, anticamera dei buchi neri, hanno ascoltato la loro eco mentre collidevano e visto la luce liberata dall’esplosione, mentre la materia liberata tutto intorno dava origine agli elementi più pesanti, come oro e platino.

E’ stata una staffetta senza precedenti nella storia della scienza, che ha portato ad una cascata di scoperte, riportate da un torrente di pubblicazioni sulle riviste più prestigiose, come Nature, Science e Physical Review Letters. Un risultato “meraviglioso”, lo ha definito il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Valeria Fedeli, nella conferenza organizzata a Roma in simultanea con Stati Uniti e Germania.

L’Italia ha infatti dato un contributo cruciale con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con Virgo, che fa capo all’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego) e si trova in Italia, a Cascina (Pisa); l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) è stato fra i primi al mondo a ‘fotografare’, riconoscere e descrivere la sorgente del segnale con i suoi telescopi e quelli gestiti dall’Osservatorio Europeo Australe (Eso), come Rem (Rapid Eye Mount), Vlt (Very Large Telescope) e Vst (Vlt Survey Telescope), ed è entrato in campo accanto all’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con i telescopi spaziali Fermi, della Nasa, e Integral, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e ancora Swift, Chandra e Hubble.

Da oggi si inaugura “un modo completamente nuovo di cercare risposte alle nostre domande sull’universo”, ha detto il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni, ricordando il ruolo che in questa rivoluzione ha giocato il papà di Virgo, Adalberto Giazotto. Soddisfatto e orgoglioso il presidente dell’Inaf, Nicolò D’Amico, per il “torrente di articoli che straripano oggi nelle più prestigiose riviste scientifiche internazionali”.

E per il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, “è una giornata storica per la scienza”. In testa alla cinquina di record presentati oggi c’è la rilevazione della prima onda gravitazionale prodotta da due stelle incredibilmente dense, come quelle di neutroni, mentre ruotavano velocemente l’una attorno all’altra in una spirale che le ha portate a fondersi. Il segnale ha viaggiato per 130 milioni di anni luce dalla periferia della galassia NGC 4993, nella costellazione dell’Idra, fino a raggiungere uno degli strumenti del rivelatore americano Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory). Erano le 14:41 italiane del 17 agosto 2017.

Immediatamente dopo Virgo ha permesso di localizzare la sorgente del segnale, indicata con la sigla SSS17a/AT2017gfo. Tutte le altre onde gravitazionali finora osservate erano state generate dalla fusione di buchi neri, che non produce radiazione elettromagnetica.

Il secondo risultato è arrivato quando la fusione delle stelle di neutroni ha generato un rapidissimo lampo di raggi gamma intercettato dal telescopio spaziale Fermi: è stata la conferma che la fusione di stelle di neutroni è una delle misteriose sorgenti di lampi di raggi gamma.

La rapidissima comunicazione dei dati tra Fermi e Ligo-Virgo ha fatto puntare circa 70 telescopi a Terra e nello spazio sulle stelle di neutroni. Insieme hanno visto per la prima volta nascere nell’universo elementi pesanti come oro e platino: finora era un processo sconosciuto.

E’ arrivata infine la conferma che le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce, come Einstein aveva previsto oltre un secolo fa.

(di Enrica Battifoglia/ANSA)

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