Voto in Sicilia: ultimi giorni, nuovi veleni. Voto utile spacca sinistra

PALERMO. – Si litiga a sinistra. Voto utile e impresentabili accendono gli animi a quattro giorni dal voto: da un lato la coalizione che sostiene Fabrizio Micari, dall’altro i partiti a fianco di Claudio Fava. Sulla grata finisce la commissione Antimafia, guidata da Rosy Bindi.

A innescare la polemica è Fabrizio Micari: “Cosa ci sta a fare una commissione antimafia se ci dice i risultati dopo il 5 novembre? Una commissione che ci dice che non è in grado di dare i risultati prima del 5 novembre è una commissione inutile”.

“Se dopo il 5 novembre si dovesse scoprire che c’erano due, tre, quattro persone impresentabili che hanno preso 30-40 mila voti e proprio quei voti sono decisivi per fare vincere o l’uno o l’altro candidato che succede si annullano quei voti? Oppure diciamo: sai che c’è? Non lo sapevamo in quel momento e le elezioni sono finite? Non serve a niente”, attacca Micari, che abbandona la sua “sfida gentile”.

Un affondo che Fava respinge: “Rispetto a precedenti elezioni, la certificazione della Commissione antimafia è solo un atto notarile”. E sfida gli avversari: “Sappiamo nomi e cognomi di chi è candidato e ha precedenti giudiziari: se Micari e Musumeci hanno deciso di metterli in lista, questo non riguarda l’Antimafia; così come non passa per la legge Severino il tema dei candidati incensurati ma assolutamente impresentabili per ragioni morali, familiari, per frequentazioni e di contesto territoriale”. Quindi mette in chiaro: “L’unico che ha fatto nomi e cognomi sono stato io e per fare nomi non serviva l’Antimafia”.

A mettere legna sul fuoco è Leoluca Orlando, artefice della candidatura di Micari. Il sindaco giudica “miserabile” la scelta di Mdp e Sinistra italiana di rompere l’intesa del campo largo. “All’indomani delle elezioni qualcuno si dovrà chiedere perché non l’ha sostenuto e soprattutto dovrà rassegnarsi a perdere perché lui sarà il prossimo presidente della Regione”, sostiene il sindaco.

“Si è tirata fuori quella parte della sinistra che c’era a Palermo, al governo nazionale, a Potenza, dove Roberto Speranza ha realizzato il campo largo e che in Sicilia aveva già dato l’adesione alla candidatura di Micari – aggiunge -. Se le cose andranno bene qualcuno non avrà partecipato a questa vittoria, se le cose andranno male qualcuno dovrà spiegare ai propri figli le ragioni di un dissenso che credo sia una scelta un po’ miserabile”.

Ma per Nicola Fratoianni, segretario di Si, “di miserabile c’è solo questo argomento ripetuto come un disco rotto del voto utile”. “Quella di Claudio Fava è una proposta alternativa, che può offrire prospettive di cambiamento per la Sicilia. Il giorno dopo le elezioni ognuno – afferma – valuterà il risultato della propria proposta”.

E aggiunge: “Non si può ascoltare la campagna elettorale di chi va in giro per la Sicilia annunciando la propria sconfitta, accusando Fava, senza riconoscere però i propri limiti. Micari invece di ragionare sul perché della sconfitta della sua proposta elettorale continua con le accuse senza alcun fondamento”.

E sui sospetti del voto disgiunto, Ettore Rosato (Pd), tenta di sgomberare i dubbi: “Il sostegno di Renzi a Micari è pieno e totale”.

(di Alfredo Pecoraro/ANSA)

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