Lavoro, Wef: “Per le italiane la parità dei salari resta una chimera”

8 marzo: segnale stradale con l'insegna di donne al lavoro.
Lavoro donne
Lavoro donne.

 

ROMA. – Brusco peggioramento del ‘gender gap’ in Italia. Il divario di genere fra uomini e donne in opportunità, status, rappresentanza politica e attitudini non solo continua ad allargarsi negli anni ma rispetto a un anno fa segna un vistoso regresso. Ed é soprattutto sul fronte del lavoro e delle retribuzioni che le distanze continuano ad essere più profonde.

A certificare una “preoccupante” involuzione nelle dinamiche delle differenze di genere è il World Economic Forum: nella classifica globale stilata per quest’anno – e che valuta diversi ambiti che vanno dall’educazione, alla salute, lavoro aspettativa di vita fino all’acquisizione di potere in campo politico – il nostro Paese precipita di ben 32 posizioni crollando all’82/mo posto su un totale di 144 Paesi presi in esame. Nel 2015 l’Italia era al 41/mo posto e nel 2016 al 50/mo.

L’istituzione internazionale mette in evidenza che sul fronte delle retribuzioni “c’è una percezione molto bassa della parità salariale per un lavoro simile tra i sessi” con l’Italia che “si classifica al 126/mo posto su 144 Paesi”. In particolare, dall’analisi del Wef emerge che la quota di lavoro quotidiano non pagato raggiunge il 61,5% per le donne italiane contro appena il 22,9% per gli uomini.

Per il Wef “le principali ragioni” che hanno determinato la repentina discesa dell’Italia nella classifica globale “riguardano una notevole dilatazione del divario politico in termini di empowerment (che passa da un ridimensionamento del gap nell’ordine del 45% del 2016, al 33% del 2017)” e un “preoccupante” peggioramento del divario di genere sul versante “salute e sopravvivenza”, con l’Italia che retrocede dal 77/mo posto del 2016 a 123/mo del 2017.

Ma l’involuzione registrata in Italia si inquadra in un generale declino a livello globale: “quest’anno è una brutta storia” commenta in Wef spiegando che “per la prima volta” da quando ha avviato questo tipo di analisi “il divario globale si è ampliato” segnando un “netto contrasto con il progresso positivo, anche se lento, che è stato compiuto nel corso dell’ultimo decennio”.

Di questo passo “occorrerà un altro secolo per chiudere il divario globale di genere, rispetto agli 83 anni dello scorso anno” conclude il Wef. Ma ci vorrà più del doppio del tempo per colmare il gap economico di genere: “al tasso attuale di cambiamento, ci vorranno altri 217 anni”.

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