Trump perde due stati, Obama e Hillary puntano sulla svolta

De Blasio stravince a Ny
De Blasio stravince a Ny.

WASHINGTON. – Non al cardiopalma come un anno fa. E di certo più prevedibile. Ma l”election day’ in miniatura ad un anno esatto dall’elezione di Donald Trump adesso fa sperare i democratici, che vincono in New Jersey e in Virginia con l’elezione di due governatori, a sostegno dei quali era tornato nell’arena politica anche Barack Obama.

E allora l’ex presidente approfitta per una della sue iniezioni di ottimismo e twitta l’invito alla partecipazione che è il suo nuovo mantra: “Questo è ciò che accade quando la gente vota”. Hillary Clinton non è da meno, a modo suo, e afferma: “dimostrazione di cosa è possibile quando siamo uniti e lottiamo per ciò in cui crediamo”, mandando anche una ‘stoccata’ al partito dai cui armadi in questi giorni sono usciti diversi scheletri, risalenti proprio alla campagna elettorale del 2016.

Questa volta però i risultati sono buoni, anche in generale nelle legislative locali e alle municipali: si guardi al trionfo di Bill de Blasio confermato sindaco a New York per il secondo mandato, che pur previsto è una valanga e fa un certo effetto, soprattutto all’interno del partito che dopo la clamorosa debacle di un anno fa sta ancora cercando la sua voce, e il suo leader, con le sue due anime – progressisti ed establishment – che non hanno ancora ‘ricucito’ dopo il trauma della sconfitta.

Per non parlare dell’obiettivo 2020 con la sfida a Trump, che è lontano sì, ma non troppo. Molto dipenderà da ciò che accadrà fra un anno, nel voto di midterm, ma che quello di ieri fosse un “referendum su Trump” lo aveva ammesso proprio in questi termini perfino il deputato repubblicano Scott Taylor della Virginia, lo Stato simbolo della notte elettorale, che rimane ‘blu’ con il democratico Ralph Northam eletto a prossimo governatore contro il repubblicano Ed Gillespie.

E a confermarlo ci ha pensato il presidente Donald Trump in persona che, appreso della sconfitta, ha subito preso le distanze da Gillespie, twittando: “ha lavorato sodo ma non ha abbracciato me o ciò che rappresento”. Come a dire che, il voto su Trump senza Trump non funziona. E i repubblicani perdono.

Sta di fatto però che il presidente è ai minimi nei sondaggi: uno recente condotto da Washington Post-Abc News segnala il ‘tycoon’ con un livello di approvazione al 37%, il più basso registrato da qualsiasi presidente a questo punto del suo mandato in sette decenni di sondaggi. Gillespie non è riuscito a fare la differenza e il neoeletto Northam nel suo discorso della vittoria può rivendicare che la “Virginia ci ha detto di porre fine alle divisioni, di non ammettere odio e intolleranza”.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

Lascia un commento