CARACAS.- Diosdado Cabello, esponente di spicco del partito di governo, ha inveito contro l’Ue: “condanno qualsiasi misura punitiva e interferenza dell’Unione Europea contro il Venezuela.” “E condanno pure le misure selettive che si vogliono applicare a funzionari del governo venezuelano.”
Nel suo abitudinario modo scaltro e diretto, Cabello si è chiesto “Quali conti ho io?” (riferendosi a conti bancari) e ha continuato:
“Sono sanzioni che non hanno senso, fanno soltanto male al popolo. Questo sì stanno riuscendo a fare e grazie ai tour di Florido e Borges in giro per il mondo.”
Cabello durante una conferenza stampa in Anzoátegui ha affermato, inoltre, che “noi non abbiamo paura di nessuno” e aggiunto “vinceremo le elezioni il prossimo 10 dicembre.
La legge contro l’odio
Allo stesso modo, Cabello ha rifiutato le reazioni dell’opposizione alla recente legge promulgata contro l’odio. La legge stabilisce anche la pena di 20 anni di carcere per chiunque promuova o sia protagonista di “delitti di odio”.
Quali misfatti possano essere catalogati come delitti di odio ancora non si sa, ma saranno sicuramente definiti secondo criteri chavisti.
Ebbene, Cabello si è chiesto: “Chi può essere a favore dell’odio? Chi lo può difendere?” e continuato: “La legge è necessaria perché effettivamente si sono commessi delitti di odio.” Giustizia sia fatta perché ci sia pace!” ha esclamato.
Nuova data per il dialogo
Cabello si è riferito anche al nuovo tentativo di dialogo tra governo ed opposizione, previsto per domani 15 novembre. Ha spiegato che l’incontro è “semplicemente uno sforzo in più del presidente Maduro.” Ma l’opposizione “casca nel ricatto” per non partecipare.
“La nostra posizione politica è il socialismo, quella loro (riferendosi all’opposizione) è il capitalismo ma dobbiamo arrivare ad un accordo per andare avanti.”
Candidati per il 10 dicembre eprezzi bloccati
Finalmente, ha annunciato che il 16 novembre si sapranno i nomi dei candidati per le amministrative.
E da ultimo ma non meno importante, Cabello ha informato che a breve sarà pubblicata la lista dei 50 prodotti per i quali si è accordato un prezzo equo.
“Perciò inizieremo a controllare più di 11.000 negozi per accertare che si rispetti il prezzo concordato.”
Insomma, un altro déjà vu.