Merkel e Macron: “Proteggere il pianeta, Parigi è solo l’inizio”

Berlino: Merkel al vertice sul clima.
Bonn: Angela Merkel al vertice sul clima.

 

 

BERLINO. – “Nel cambiamento climatico è scritto il destino dell’umanità, proteggiamo il mondo”. Non è mai enfatica Angela Merkel, e parla così solo quando affronta i temi ambientali, ai summit come quello dell’Onu, in corso a Bonn. Anche oggi la cancelliera, intervenendo alla Cop23, non ha affatto sminuito la sfida globale ai cambiamenti climatici, sottolineando la “responsabilità” dell’Europa e della Germania, insieme ad Emmanuel Macron. E chiarendo che Parigi è “solo un inizio”.

La cancelliera ha anche affermato che per realizzare gli obiettivi che ci si è preposti per combattere il surriscaldamento terrestre, centrali saranno le politiche sul carbone: le misure messe in campo finora non bastano, le emissioni aumentano, e “parte sostanziale” della soluzione dovrà arrivare da lì. Come è noto però, Merkel, al momento, amministra, non governa. E non può prendere impegni in nome di un esecutivo in uscita.

Il suo discorso non poteva che deludere, quindi, chi si aspettava annunci roboanti sull’uscita dall’impiego dei combustibili fossili. “Realizzare gli obiettivi per il clima è difficile anche in un paese ricco come questo”, ha affermato, al contrario, mettendo sul tavolo anche una dose di realismo. Proprio queste politiche incrociano questioni come “i posti di lavoro e la sostenibilità dei prezzi dell’energia”, ha affermato.

A Berlino, al tavolo dei colloqui esplorativi per la coalizione di un eventuale governo giamaica (con verdi e liberali) il tema difficile su cui si litiga è proprio questo. “I colloqui sono difficili, e si dovrà trovare soluzioni ragionevoli, affidabili”, ha insistito, prima di tornare nella capitale, dove la attendono i possibili futuri alleati, alle prese con le giornate decisive in vista delle vere e proprie consultazioni.

L’accordo di Parigi deve essere realizzato, hanno detto all’unisono i leader di Francia e Germania, nel quadro di un vertice che sta mettendo a fuoco un surriscaldamento globale più grave delle aspettative: con quanto stabilito finora non si arriva a contenere la temperatura del pianeta entro i due gradi, si sforano i 3.

Merkel e Macron hanno sottolineato anzi che, proprio il voltafaccia di Donald Trump , rilancia il ruolo dell’Europa. “Spero che altri Stati europei possano compensare l’uscita di Washington”, ha detto il capo dell’Eliseo, e che “Stati e città americane possano sostituire il ruolo di Washington”. Merkel ha però esplicitamente apprezzato “lo sforzo che gli Usa fanno per rispettare l’accordo nonostante Trump”.

C’è anche l’Italia a Bonn, dove dalla settimana scorsa e fino a venerdì prossimo, si affrontano le strade che dovrebbero portare all’implementazione dell’accordo di Parigi del 2015. E il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, ha criticato, parlando all’ANSA, il disimpegno dell’Italia: “Fa troppo poco, mette troppi pochi soldi, e soprattutto non ha una strategia di intervento nei paesi dove sarebbe più utile come in quelli del Mediterraneo, dove le conseguenze dei cambiamenti climatici sono tra le cause delle migrazioni”.

Un esempio? Contro la desertificazione in Tunisia, si dovrebbe mettere a disposizione del know how, mossa strategica anche per combattere l’esodo dalla sponda sud del Mare nostrum.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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