Padoan: “L’evasione diminuisce, ma la strada è ancora lunga”

Padoan, evasione diminuisce ma strada ancora lunga

ROMA. – L’evasione fiscale diminuisce ma resta un fardello per l’economia italiana, seppure in ripresa. La propensione ad evadere è diminuita nell’ultimo periodo di osservazione, tra il 2014 e il 2015, anche grazie alla nuova strategia di compliance intrapresa dal governo con grandi e piccoli contribuenti, ma il tax gap continua a superare i 107 miliardi di euro. Segnale che, nonostante gli sforzi straordinari e l’impegno “eccellente” di tutti gli attori in campo, “c’è ancora molto da fare”.

All’inaugurazione del nuovo anno accademico della Guardia di Finanza, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, concordano sui “successi” ottenuti, ma anche sulla strada ancora da percorrere.

Di vera e propria crescita solida e strutturale non si potrà infatti parlare finché, nota il premier, trasparenza e legalità non saranno garantite a pieno. E non solo perché combattere l’evasione significa far entrare nelle casse dello Stato risorse utili al bilancio pubblico, ma perché combattere “l’economia sporca” significa ridare fiducia a famiglie e imprese.

Nel 2016, ha illustrato il ministro, sono stati recuperati 6,3 miliardi di redditi non dichiarati ai fini Irpef e 1,6 miliardi di base imponibile Irap. Gdf e Agenzia delle Entrate hanno inoltre scoperto 5,5 miliardi di Iva evasa, con un aumento di quasi l’11% rispetto al 2015. Un risultato che, in un Paese dove il sommerso secondo l’Istat vale circa il 12% del Pil, deve spingere ad andare oltre.

A cominciare dall’adozione della fatturazione elettronica tra privati che la legge di bilancio introduce dal 2019. Uno strumento “imprescindibile”, lo ha definito il ministro, che già nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione ha generato un flusso di 2,5 milioni di fatture al mese.

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