Bitcoin corre senza freni, le banche lanciano l’allarme

FOTO EPA/WALLACE WOON
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NEW YORK. – La corsa del bitcoin appare inarrestabile, con la valuta digitale che macina record su record e che è arrivata a superare la soglia dei 19 mila dollari per poi attestarsi poco sopra i 16 mila dollari, guadagnando il 40% in meno di 48 ore. E se qualcuno parla di vera e propria ‘bitcoinmania’, altri scomodano l’Inferno di Dante (il presidente della Royal Bank of Scotland, Howard Davies) per lanciare l’allarme su un fenomeno che se assecondato – mettono in guardia in molti – rischia di esplodere come una bolla. Con conseguenze finanziarie potenzialmente catastrofiche.

Più prosegue la galoppata senza freni della criptovaluta, dunque, e più cresce la preoccupazione delle banche, che non smettono in queste ore di pressare le autorità competenti, chiedendo che la realtà del bitcoin venga maneggiata con maggiore cura, e non gestita sulle ali dell’entusiasmo.

L’estrema volatilità della divisa digitale, infatti, lo rende per molti versi inaffidabile. Soprattutto quando ad essere coinvolti diventano anche gli investitori più piccoli. Ecco perché il lancio del primo future, previsto per domenica 10 dicembre, sta creando fibrillazione.

Tanto che la Futures Industry Association, la principale lobby del mercato dei future a cui aderiscono tutte le maggiori banche di Wall Street, ha inviato una missiva all’autorità di competenza, la Commodity Futures Trading Commission (Cftc). Una lettera in cui si esprimono tutti i dubbi e tutti i timori per il lancio di domenica.

Perché – si spiega – l’introduzione dei future sul bitcoin non è supportata dalla necessaria trasparenza. Una trasparenza che – sostengono le banche – va garantita con maggiori regole che disciplinino in maniera più precisa l’intero settore delle criptovalute. “Il sistema finanziario non è pronto per i future in questo settore”, si scrive a chiare lettere.

Intanto il bitcoin vola e ha oramai raggiunto un valore di mercato pari a quasi 300 miliardi di dollari: la sua capitalizzazione ha superato di gran lunga quella del guru della finanza Warren Buffett o il pil di un Paese come la Nuova Zelanda, distanziando colossi di Wall Street come Goldman Sachs o Ubs.

Ma che ci sia un problema di volatilità è stato chiaro anche nelle ultime ore, quando da un picco di 19.340 dollari il Bitcoin ha improvvisamente fatto registrare un calo del 20%, scendendo a 15.198 dollari e poi risalendo poco sopra i 16 mila dollari. Anche questa un’altalena in poche ore che per molti deve far riflettere.

(Di Ugo Caltagirone/ANSA)

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