Sulle tasse via alla campagna elettorale, Pd contro M5s e Fi

Il fermo immagine mostra il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ospite del programma di La7 "diMartedì", condotto da Giovanni Floris, Roma, 07 novembre 2017. ANSA/FERMO IMMAGINE LA7
Il fermo immagine mostra il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ospite del programma di La7 “diMartedì”, condotto da Giovanni Floris, Roma, 07 novembre 2017.
ANSA/FERMO IMMAGINE LA7

ROMA. – La ‘ricetta’ per ridurre le tasse è uno dei temi che in questi giorni tiene banco tra i partiti impegnati nella campagna elettorale. Lo spunto lo offre il presidente francese Macron annunciando di tagliare l’Imu sulla prima casa. Provvedimento che il segretario del Pd Matteo Renzi promuove in un tweet, ricordando di aver fatto lo stesso nel 2015.

Il leader Dem si rivolge poi a Matteo Salvini e Beppe Grillo chiedendo cosa intendano fare del provvedimento in caso di una loro vittoria. Una domanda che dà la stura ad una violenta polemica tra Pd, Forza Italia e 5 stelle mentre da “Oltre Tevere” si alza il livello d’attenzione sulle elezioni.

 

Richiamando il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, l’Osservatore Romano individua dell’ “instabilità il “rischio maggiore che l’Italia dovrà fronteggiare nei prossimi mesi”.

La presa di posizione del segretario del Pd sull’Imu invece innesca una serie di botta e risposta tra i partiti con l’intervento anche di Confedilizia: “Comprendiamo la soddisfazione del segretario del partito democratico per una misura varata dal suo governo – osserva il presidente Giulio Spaziani Testa – ciò di cui invece non ci capacitiamo è la mancata comprensione dei danni che da ben sei anni sta producendo l’ipertassazione patrimoniale su tutti gli immobili diversi dalla prima casa”.

Sul piede di guerra Forza Italia. Silvio Berlusconi lascia che a replicare al segretario Dem siano i dirigenti del suo partito ed in un’intervista al corriere dell’Umbria cita come “esempio da seguire la riforma fiscale del presidente Usa Donald Trump”, critica l’introduzione dell’Euro con i valori accettati da Romano Prodi (“una scelta improvvida”) che ha causato “il dimezzamento dei redditi e i risparmi degli italiani”.

Pronta la replica del diretto interessato: “E’ surreale che Silvio Berlusconi punti il dito accusatorio per la gestione dell’introduzione dell’euro. Fu proprio il suo governo – ricorda il Professore – che non volle gestire questa fase come invece avvenne in tutti gli altri Paesi”.

Chi invece chiama in causa direttamente Renzi è la portavoce dei deputati Fi Mara Carfagna che invita il segretario Dem a “non intestarsi cose fatte da altri. L’abolizione dell’Imu sulla prima casa – ricorda l’esponente azzurra – è un impegno realizzato nel 2008 dal governo di centrodestra con l’opposizione del suo Pd”.

Parole, quelle della deputata di Fi, che innescano un nuovo botta e risposta con i Democratici: “Mara Carfagna ha vuoti di memoria – osserva Silva Fregolent – è vero che il Pdl nel 2008 ha votato per l’abolizione dell’Imu. Peccato però che nel 2011 Forza Italia abbia votato per reintrodurla e nel 2015 contro la sua eliminazione. Una cosa sorprendente: più o meno gli stessi parlamentari hanno votato in maniera esattamente opposta”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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