L’UE rifiuta elezioni viziate e propone sanzionare Nicolás Maduro

Immagine del Parlamento europeo
Il Parlamento Europeo. (Foto archivio)

Strasburgo. – L’UE ha comunicato ancora una volta la sua posizione a riguardo della crisi sociopolitica che attraversa il Venezuela. E l’ha fatto attraverso una risoluzione.

La delibera è un appello al governo venezuelano perché si dedichi a risolvere la grave crisi del paese. Perciò l’UE ha fatto una serie di richieste che vanno da esigere comizi trasparenti alla liberazione dei prigionieri politici. E, come pressione, non ha dimenticato le sanzioni.

I tweet di Becerra: elezioni fraudolente

Beatriz Becerra, vicepresidente della sub commissione per i diritti umani del parlamento europeo ha informato che l’Unione ha rifiutato la convocazione ad elezioni presidenziali fatta dal governo venezuelano, per considerarle fraudolente.

Ha, inoltre, twittato che l’UE non è indifferente riguardo quanto accade in Venezuela. Come prova della sua affermazione, si è riferita all’esito della risoluzione che ha ottenuto l’appoggio della gran parte degli europarlamentari.

La risoluzione è stata proposta da popolari, liberali, conservatori e riformisti e appoggiata dai socialdemocratici. È stata approvata con 480 voti a favore, 51 contro e 70 astensioni.  La delibera considera “appropriate” le sanzioni, in precedenza prese contro alcuni alti funzionari venezuelani. Ma la novità è, che propone di estendere le misure punitive ai principali responsabili dell’aumento della crisi sociopolitica, economica e umanitaria in Venezuela. Ma molti di questi sono già stati puniti, perciò rimarrebbe il presidente.

Sanzioni per Maduro?

Il presidente Maduro potrebbe essere sanzionato dall'Ue
Il presidente Maduro potrebbe essere sanzionato dall’Ue

Quindi, tra quelli che dovrebbero essere sanzionati come diretti responsabili della crisi, hanno menzionato il presidente Nicolás Maduro.

Ma le sanzioni non sono state l’unico punto trattato. L’UE ha nuovamente condannato l’espulsione dell’ambasciatore spagnolo da Caracas e ha esortato di smettere gli atti di violenza nel paese. Ha chiesto di risolvere la crisi umanitaria e di liberare i prigionieri politici. E, posto l’enfasi che, se la situazione dovesse peggiorare, le sanzioni economiche e diplomatiche continuerebbero.

D’atra parte, i gruppi conservatori e liberali del PE hanno condannato il fatto che l’ANC abbia indetto elezioni ad aprile perché considerano che non ci sono garanzie di trasparenza. Ed è stato toccato anche il tema di PDVSA.

Le sanzioni

Tra gli alti funzionari venezuelani sanzionati lo scorso gennaio si trovano Diosdado Cabello, consideratoilno 2 delchavismo dopo Maduro; il presidente del Tribunale Supremo di Giustizia Maikel Moreno; il ministro degliInterni e Giustizia, Néstor Reverol; il capo dell’intelligenza militare Gustavo González; il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, Tibisay Lucena; il Procuratore della Repubblica, Tarek William Saab, e l’ex comandante della Guardia Nacional Bolivariana, Antonio José Benavides.

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