Borges: “Obiettivo del tour non è chiedere asilo”

L’intenzione del dirigente politico è quella di cercare appoggio per arrivare alle elezioni presidenziali con le dovute garanzie.
L’intenzione del dirigente politico è quella di cercare appoggio per arrivare alle elezioni presidenziali con le dovute garanzie.

Caracas.-Di Julio Borges si dice di tutto e di più. E dopo il fallimento del dialogo tra governo ed opposizione in Dominicana, le dicerie nei suoi confronti sono aumentate da parte e parte. Ora si è diffuso nelle reti sociali che addirittura stia cercando un paese per chiedere asilo politico.

Verità è che Borges è uno dei deputati che si è mosso di più all’estero per diffondere l’amara situazione che vive il paese. Quindi, un altro giro internazionale ci sta. Un tour, questa volta, con la finalità di trovare appoggio per delle presidenziali giuste e trasparenti. Almeno, è quanto dichiara il deputato:

“Non ho chiesto né chiederò alcun asilo a nessun paese. Farò un giro internazionale molto importante per cercare appoggio e ottenere le giuste condizioni per le elezioni presidenziali, nel marco della Costituzione.”

Il deputato ha spiegato le ragioni per le quali è fallito il dialogo tra governo ed opposizione in Dominicana. E una ragione di peso è stata, appunto, che il governo non ha ceduto in nessuna delle richieste elettorali dell’opposizione per garantire elezioni trasparenti.

Borges andrà in Brasile, Cile, Argentina, Messico e Panama per esigere l’appoggio di questi paesi americani a favore di elezioni trasparenti in Venezuela.

Appello all’opposizione

Il deputato all’Assemblea Nazionale non ha perso l’occasione di rivolgersi all’opposizione divisa e indebolita dagli eventi.  In un lungo comunicato titolato “La mia lettera al paese per procurare l’unione” Borges ha affermato che è arrivato il momento di superare  atteggiamenti autodistruttivi per andare avanti uniti “e conquistare il futuro di pace, giustizia, libertà e democrazia” che il Venezuela reclama.

Lascia un commento