Bitcoin, consumatori: “Condividiamo preoccupazione delle autorità Ue”

Robocoin kiosk: compra/vendita di bitcoins. (ANSA/AP Photo/Jeff Chiu)

ROMA. – Federconsumatori condivide “l’apprensione delle autorità europee” sulla “crescente diffusione incontrollata della criptovalute” la più famosa delle quali sono i Bitcoin, “presso il pubblico dei consumatori spesso ignari dei notevoli rischi connessi a tale tipo di investimento e del reale funzionamento e scopo”.

Inoltre Federconsumatori stigmatizza “i sistemi di promozione e sollecito all’investimento in criptovalute” che non sono soggetti “alla stringente disciplina sulla pubblicità sui prodotti finanziari, e sono invece “veicolati anche attraverso i social media finendo per raggiungere e coinvolgere anche i più giovani”.

Il 12 febbraio è stato diramato un allarme congiunto dalle tre principali autorità europee in ambito finanziario ESMA (Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei mercati), EBA (Autorità Bancaria Europea) e EIOPA (Autorità Europea delle Assicurazioni e delle Pensioni Aziendali e Professionali) sui pericoli connessi alla diffusione incontrollata.

L’assenza di controllo e legislazione, sia nazionale che internazionale, e l’estrema volatilità dei prezzi, ha generato nell’autunno 2017 la bolla Bitcoin il cui valore è passato da poco più di € 17.000 agli attuali circa 9.800,00. A destare particolare preoccupazione – sottolinea Federconsumatori – sono soprattutto i gravi problemi operativi a cui sono andati incontro le società di cambio, che svolgono le operazioni di conversione delle criptovalute in valuta corrente e che non sono soggette ad alcuna normativa di settore.

Il blocco a cui sono andati incontro i sistemi informatici delle società di cambio, per l’elevato numero di richieste presentate durante i giorni di maggiori scambi, hanno costretto il risparmiatore ad assistere impotente al crollo del valore della criptovaluta senza poter disinvestire tempestivamente i propri risparmi.

Lo scenario – conclude Federconsumatori – risulta poi aggravato dall’assenza di un chiaro rimedio legale alle perdite di investimento e dall’assenza di garanzie offerte dalle società di cambio, che spesso spariscono dal mercato senza alcun preavviso.

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