Rai, Gentiloni: “Niente canone per altri 230mila over 75”

Rai: Gentiloni, niente canone per altri 230mila over 75

ROMA. – Niente canone Rai per altri 230 mila over 75. Ad annunciarlo il premier Paolo Gentiloni, che ha dato notizia della firma da parte del ministro dell’Economia e dello Sviluppo economico del decreto per l’aumento della fascia di esenzione: la misura fa salire a 8.000 euro (dai 6.713,98 precedenti) il reddito che consente a chi abbia superato i 75 anni di non pagare la tassa.

I nuovi nuclei familiari interessati, spesso composti da una sola persona, sono per l’esattezza 232.571, che si aggiungono ai 115.500 che già non pagavano il canone, per un totale che si avvicina ai 350 mila soggetti. Dopo l’introduzione del canone in bolletta e la riduzione dell’importo a 90 euro, arriva un nuovo intervento sull’abbonamento televisivo, una delle tasse meno amate dagli italiani.

La Rai, nonostante l’impatto che la misura avrà sulle entrate, “prende positivamente atto del provvedimento del governo”. “La disposizione, volta a promuovere l’inclusione sociale, è in linea con analoghe misure già in atto per i principali broadcaster pubblici europei – sottolinea Viale Mazzini in una nota – ed è in completa sintonia con i principi di uguaglianza sostanziale e di libero accesso all’informazione sanciti dalla Costituzione e propri della mission Rai. Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione rappresenta un valore imprescindibile per il servizio pubblico”.

Non tutte le voci, però, sono di consenso, soprattutto nell’opposizione. “Venghino signori venghino, vi promettiamo tutto, anche la Luna… In questi suoi ultimi scampoli il Governo Pd sta regalando soldi a pioggia a tutti”, afferma Roberto Calderoli della Lega. Critico anche il Movimento 5 Stelle. “Se avessero da subito, come proponevamo noi, deciso di usare l’extra-gettito del canone per aumentare le esenzioni avremmo ottenuto subito questo risultato – afferma la deputata Mirella Liuzzi -. Invece Gentiloni usa gli anziani per la sua campagna elettorale in modo squallido e ipocrita”.

“Non un regalo ma un atto dovuto e, in ogni caso, tardivo”, afferma il Codacons. “Più che gioire per il provvedimento firmato oggi, siamo molto arrabbiati per il ritardo immane con cui è giunta questa esenzione”, aggiunge il presidente dell’associazione Carlo Rienzi. L’Unione Nazionale Consumatori approva la misura, ma chiede la restituzione degli importi versati dal 2016. Il Pd difende la scelta annunciata dal premier. “Bene il governo – dice Michele Anzaldi -, è la dimostrazione che il canone si può ridurre ancora. I governi Pd Renzi e Gentiloni sono gli unici ad averlo fatto”.

(di Michele Cassano/ANSA)

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