Gentiloni a Milano, rilancia impegno per le periferie

Il premier Paolo Gentiloni a Milano con Gori.

MILANO. – Alcuni, anzi, “molti” dei risultati “dei governi a guida Pd” sono stati “straordinari” ma l’elenco delle cose da fare e delle riforme da realizzare è “enorme”. Il premier Paolo Gentiloni, a Milano a una iniziativa elettorale del Pd con il candidato presidente della Lombardia per il centrosinistra, è partito da questo per dire due cose. La prima è che “sarebbe una follia dopo gli sforzi e i sacrifici fatti” dagli italiani “andare fuori strada e buttare a mare i risultati raggiunti”. La seconda è che il Pd insieme ai suoi alleati è “l’unico pilastro” per la seconda fase di riforme.

E fra le nuove riforme inserisce anche la continuazione dell’impegno per il bando periferie che finora ha permesso di finanziare 120 progetti in tutta Italia, da Milano a Cagliari, con quattro miliardi di risorse statali e aggiuntive di regioni e privati. “Abbiamo riportato al centro dell’agenda politica delle periferie”, ha detto da Lorenteggio, uno dei quartieri della zona Ovest di Milano, citando “il rammendo delle periferie” dell’archistar Renzo Piano.

Periferie dove la sicurezza deve andare di pari passo con la lotta al degrado e alle “periferie dell’esistenza”. Anche per questo serve una Lombardia “forte, aperta” che non si chiuda. E la persona giusta per guidare una persona del genere, secondo Gentiloni, è Gori. Da Gori, Gentiloni, ha preso in prestito anche lo slogan ‘fare, meglio’ per dire che “invece di sperperare bisogna ci si metta a fare meglio”.

La giornata milanese di Gentiloni è terminata con la sua prima volta da premier alla Scala, pur in forma privata, insieme al sindaco Giuseppe Sala, al prefetto Luciana Lamorgese. Un appuntamento in cui Gentiloni si è fermato a salutare la nuova senatrice a vita Liliana Segre, che è una habituee della Scala.

(di Bianca Maria Manfredi/ANSA)

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