Moda: Moncler Genius svela la “biennale del piumino”

Designer rileggono il capo simbolo del marchio

MILANO. – Un ‘building’ immaginario, abitato da otto inquilini diversi, che prende fisicamente vita per una sola sera, per poi arrivare nei negozi con eventi speciali. E’ il progetto Moncler Genius, presentato questa sera al Palazzo delle Scintille di Milano, allestito come per una sorta di ‘biennale del piumino’, con sette padiglioni-igloo preceduti all’ingresso da un gift shop dove ritirare la T-shirt-ricordo della serata, firmata da Palm Angels, uno degli otto creativi – insieme a Pierpaolo Piccioli di Valentino, Simone Rocha, Karl Templer, Sandro Mandrino, Craig Green, Kei Ninomiya, Hiroshi Fujiwara e Francesco Ragazzi – chiamati a dar forma alla visione di Remo Ruffini, che apre Milano Moda Donna.

In questa visione tutta nuova, costata “due anni di pensiero”, è facile chiedersi se i designer impegnati a rileggere il piumino simbolo del marchio siano intercambiabili o meno: “Il Building ha le porte aperte, ma cambiarli tutti – dice Ruffini – non è facile”. Genius, come spiegato dal suo ideatore, si comporrà di “progetti editoriali mensili, ogni mese ci sarà un’energia nuova, con una nuova collezione inserita in un progetto editoriale per un totale di 12 all’anno”.

La collezione prescelta per l’uscita “non sarà in tutti i negozi, dipenderà dal progetto, noi seguiamo – sottolinea Ruffini – il progetto e il consumatore”. In questo senso, Genius rappresenta “un cambiamento totale nell’approccio al mercato, il consumatore oggi non aspetta più 6 mesi, un atteggiamento mensile di contatto con il cliente è più efficace”.

Moncler Genius non è però – ci tiene a precisare Ruffini – una proposta see now buy now, tanto che la prima collezione – firmata da Fragment del giapponese Hiroshi Fujiwara – debutterà il prossimo 15 giugno. Diversi i consumatori, diverse le chiavi di lettura, che si svelano sotto le enormi tende di nylon argentato che ospitano le otto collezioni, a partire da quella firmata da Pierpaolo Piccioli, che ha spogliato il classico piumino Moncler e lo ha trasformato in lunghi abiti e in cappe couture.

Un esercizio sulla forma declinato in 24 proposte per lei e sei per lui, indossate da manichini e attorniate dalle opere spazialiste del frate Sidival Fila, realizzate con vecchi sacchi per alimenti. Si cambia atmosfera con Fragment, dove è protagonista il piumino ‘globale’ con le scritte ‘south’, ‘west’, ‘east’ e ‘north’ a separare orizzontalmente l’imbottitura.

Mentre i cani giocano nel recinto allestito per loro, Simone Rocha fa sfilare le sue modelle lungo sentieri innevati che ricordano quelli elegantemente percorsi dalle aristocratiche del periodo vittoriano, ed è tutto un tripudio di fiori e colori. Un mix inedito che torna da Moncler Grenoble, con stampe floreali o a graffiti che si vedono poco in montagna.

Colori pop e scritte che ricordano le località sciistiche più note nel padiglione 1952, slogan e loghi da Palm Angels, ispirazione ninja per Craig Green, che gonfia l’imbottitura per poi stringerla al corpo con nastri. Artigianalità e ricerca per Kei Ninomiya che, con il proprio brand Noir, tricotta il piumino come un maglione, lo rigira intorno a fiori di pelle come un origami, lo intreccia come un decoro. Ed è subito piumino da sera.

(di Gioia Giudici/ANSA)

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