“A morte le guardie”, svastiche sulla targa di Moro a Roma

La svasticha e la scritta 'A morte le guardie' trovata sulla lapide in fase di ristrutturazione del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione della sua scorta in via Mario Fani, Roma, 21 febbraio 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – A poco più di un mese dall’anniversario del rapimento del presidente della Dc, a quarant’anni da quella mattina del 16 marzo del 1978 che segnò la storia recente del nostro Paese, una scritta choc ha imbrattato la lapide di via Stresa a Roma che ricorda la figura di Aldo Moro e dei cinque uomini della scorta caduti sotto il fuoco delle Brigate Rosse. “Morte alle guardie” con due svastiche ai lati, scritta con spray nero e rimossa nel pomeriggio dall’amministrazione comunale.

“Una azione vergognosa, un insulto ai tanti servitori dello Stato che hanno perso la vita in quegli anni terribili”, hanno commentato i familiari delle vittime dell’agguato brigatista. Quella mattina di quasi quaranta anni fa a perdere la vita furono i carabinieri che viaggiavano nell’auto di Moro, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e i tre agenti della polizia Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, che erano invece a bordo dell’auto di scorta.

Sulla vicenda la procura di Roma ha avviato una indagine in base anche alla prima informativa svolta dagli uomini della Digos. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale, titolare del pool antiterrorismo, procederà per il reato di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui” e non è escluso che gli inquirenti possano puntare in primo luogo agli ambienti dell’estrema destra romana. L’identificazione degli autori della scritta sarà resa più difficile in quanto nella zona della lapide non sono presenti telecamere di videosorveglianza.

Per bocca del loro legale, l’avvocato Valter Biscotti, i familiari dei caduti annunciano comunque che si costituiranno parte civile nel procedimento a carico di chi ha “apposto quelle scritte vergognose sulla lapide”. La politica ha reagito compatta nel condannare l’iniziativa. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parla di “sfregio e insulto alla storia del nostro Paese” mentre la parlamentare di Forza Italia, Mariastella Gelmini, afferma che “l’oltraggio alla lapide che ricorda il sacrificio della scorta di Moro è indegno”.

Solidarietà alle forze dell’ordine è stata espressa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal canto loro gli M5S hanno espresso “una netta e durissima condanna del grave episodio vandalico” augurandosi che gli “inquirenti, insieme con le forze dell’ordine, possano al più presto consegnare i responsabili alla giustizia”.

(di Marco Maffettone/ANSA)

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