Maltempo: gelo sull’Italia, neve a Roma e caos treni

Roma sotto la neve: la Basilica di San Pietro. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Le previsioni erano chiarissime e il gelo e le nevicate in arrivo dalla Siberia ampiamente annunciati: eppure anche stavolta il sistema Italia non ha retto alla prima vera ondata di maltempo. Ma non sono state le temperature polari registrate in mezza Italia, con -35 gradi sul Monte Bianco e sul Monte Rosa e decine di città ampiamente sotto lo zero, a provocare il disastro: è stata la neve caduta nella notte e nelle prime ore del mattino su Roma che ha bloccato la capitale come nel 2012, anche se stavolta nessuno ha confuso i millimetri con i centimetri, e ha generato un effetto a catena che ha avuto conseguenze in tutta Italia.

La città ha in qualche modo retto l’urto, con le scuole e i monumenti preventivamente chiusi, i bus a mezzo servizio e i militari dell’Esercito intervenuti per pulire le strade. Ma è andato in tilt il sistema ferroviario provocando il caos in decine di stazioni, da Torino a Firenze, da Venezia a Milano fino a Napoli. Migliaia di passeggeri bloccati sui treni e negli scali ferroviari, centinaia di convogli cancellati, ore di ritardo sull’intera linea. Una situazione inaccettabile che ha spinto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio a chiedere un dettagliato rapporto a Rfi su quanto accaduto.

Eppure tutto sommato era iniziata bene, con la magia della città eterna e il litorale imbiancati al risveglio: le foto del Colosseo e dei Fori Imperiali, di San Pietro e di Fontana di Trevi sotto i fiocchi di neve hanno fatto il giro del mondo. Migliaia di romani alle 8 erano già in strada a postare foto e video e qualcuno ha anche messo gli sci ai piedi tra le rovine del Circo Massimo, scatenando l’ironia dei social. Ma la poesia è durata ben poco, come la neve che si è sciolta al sole, e ha lasciato spazio ai problemi reali.

A collassare è stata la circolazione ferroviaria: alle 10 i treni in partenza e in arrivo a Roma avevano ritardi fino a 120 minuti e a quel punto era chiaro che piega avrebbe preso la giornata. La situazione è infatti pesantemente peggiorata con il passare delle ore: i treni ad Alta velocità hanno accumulato fino a sette ore di ritardo, tutti gli Intercity da e per Roma Termini sono stati cancellati mentre domani tutti i treni Alta Velocità in transito nella Capitale fermeranno alla stazione Tiburtina.

Complessivamente Trenitalia ha soppresso il 20% dei treni a lunga percorrenza e il 70% di quelli del traffico regionale. Un’odissea che ha riguardato migliaia di semplici cittadini e clienti vip, da Fiorello a Dario Franceschini fino a Sabina Guzzanti. “Siamo fermi a 50 km da Roma – ha ironizzato su Twitter lo showman – il tempo è splendido ma qui dicono che tra qualche chilometro inizia Frozen”.

Il ministro della Cultura ha invece postato una foto da una carrozza piena di gente: “Alle 11 sono arrivato a Termini per prendere il treno per Ferrara. Sono le 16.40 e siamo fermi a Firenze, ma sono fiducioso che prima o poi ripartirà”. Nulla a che vedere con l’odissea dei passeggeri dell’Ic 794 Reggio Calabria-Torino: partito ieri sera in perfetto orario alle 21.35, ha accumulato 9 ore di ritardo e arriverà alla stazione di Porta Nuova all’1.40 di domani, 29 ore dopo esser partito. Lo stesso tempo che si impiega a fare 2 volte in aereo andata e ritorno Roma-New York.

Il caos perfetto è dovuto a due inconvenienti, secondo Trenitalia che parla di un ritardo medio di 150 minuti e che – come Italo – ha promesso un’indennizzo al 100% per i ritardi: la nevicata su Roma, che ha richiesto interventi per la rimozione di ghiaccio e neve, e un guasto ad un treno Italo sulla direttissima Roma-Firenze all’altezza di Orte, in provincia di Viterbo, che ha ridotto la circolazione ad un unico binario e generato una lunga coda di convogli in entrambe le direzioni.

In attesa di capire cosa non ha funzionato, la polemica è già scattata. Doppia. Quella delle opposizioni capitoline contro il sindaco Virginia Raggi colpevole di non esser rientrata anticipatamente dal Messico (lo farà domani) e quella tra il Campidoglio e la Protezione Civile per l’intervento dell’Esercito nelle strade di Roma. Il Comune ha sostenuto di non aver chiesto l’intervento, ma è stato smentito dal Dipartimento: “il rappresentante della protezione civile capitolina ha confermato la necessità di supporto indicando le aree dove far operare i mezzi offerti”.

E giovedì, forse, si replica: è attesa una nuova perturbazione, e non è escluso che possa nuovamente nevicare a Roma.

(di Matteo Guidelli/ANSA)

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