Embraco: Calenda chiama Ceo Whirlpool, si apre spiraglio

Un momento del presidio dei lavoratori Embraco davanti ai cancelli della fabbrica di Riva di Chieri che la Whirlpool ha deciso di chiudere, Torino, 20 febbraio 2018. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

BRUXELLES. – Si apre uno spiraglio sulla vicenda Embraco, dopo che si è appreso dei contatti, nei giorni scorsi, fra il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il Ceo di Whirlpool Marc Bitzer. Contatti in merito alle vicende dello stabilimento di Riva di Chieri dopo che la multinazionale americana ha annunciato la chiusura della fabbrica nel torinese, con 497 licenziamenti e di delocalizzarla in Slovacchia. Il manager ha fatto sapere che visionerà personalmente il dossier.

Il premier, Paolo Gentiloni, spiega come occorra “una strategia che impedisca forme di competizione sleale anche tra Paesi europei e difenda il lavoro nostra della nostra terra”. Da Bruxelles intanto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, che ha ricevuto una delegazione di lavoratori dell’Embraco accompagnata dal governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, ha reso noto di avere sentito il ministro dell’Industria brasiliano Marcos Jorge de Lima che gli ha “assicurato che farà tutto il possibile per dare una mano e che convocherà l’impresa per capire come evolve la situazione”.

Nel “lungo colloquio telefonico” con il ministro Tajani ha esposto il quadro della situazione e chiesto “l’aiuto e la collaborazione da parte delle autorità brasiliane, anche nel contesto dei rapporti del Mercosur”. “De Lima – ha aggiunto Tajani – ha poi considerato positiva l’idea di contattare gli americani. Noi stiamo cercando di farlo, il mio gabinetto si è messo in contatto con l’addetto commerciale dell’ambasciata Usa” presso l’Ue a Bruxelles.

De Lima ha quindi assicurato il suo interessamento per una soluzione positiva della vicenda (“a disposizione per contattare l’impresa e tentare di trovare una soluzione che sia mutualmente favorevole”, ha detto) pur ricordando che Embraco, così come Whirlpool, sono aziende private. Dopo i contatti avuti, Tajani ha aggiornato la delegazione dei lavoratori di Embraco sugli sviluppi registrati.

Il caso Embraco torna così all’attenzione dell’Unione europea dopo che nei giorni scorsi la crisi dell’azienda era stata portata sul tavolo della Commissione Ue dal ministro Calenda che aveva coinvolto la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. Nell’incontro con i lavoratori Tajani ha sottolineato che sarebbe “grave se si utilizzano fondi comunitari per fare concorrenza sleale all’interno dell’Unione europea”, cercando di tranquillizzare i lavoratori dell’azienda “che vivono un momento di grande difficoltà”, ma “non sono soli”, promettendo poi che “faremo tornare il sorriso sui volti di tante famiglie piemontesi che sperano che il caso si risolva in maniera positiva”.

Tutto questo “non sarà facile – ha concluso – ma dobbiamo batterci, perché questo non è un problema italiano, è una questione europea”. Chiamparino si è augurato che il gruppo Whirlpool-Embraco “rifletta su quello che ha detto Tajani”, sottolineando che “l’azienda è sempre più isolata in Europa”.

Il governatore ha precisato che le richieste all’azienda sono “di ritirare i licenziamenti e sostituirli con la cassa integrazione permettendo alle istituzioni locali, al governo e ai sindacati di discutere un progetto di reindustrializzazione”. Poi l’augurio che “riprenda la trattativa”.

“È stata una giornata faticosa, cominciata ieri con l’incontro con il segretario confederale dei sindacati europei, Luca Visentini, continuata oggi con Tajani e conclusa con gli europarlamentari italiani”, ma “torniamo a casa in parte soddisfatti, perché abbiamo avuto delle rassicurazioni sul fatto che il caso è diventato europeo”, ha precisato Vito Benevento, della Uilm Torino.

Da parte loro gli europarlamentari dei vari gruppi politici italiani – tra cui Roberto Gualtieri e Daniele Viotti (Pd), Rosa D’Amato, Eleonora Evi e Dario Tamburrano (M5S), Antonio Panzeri (S&D,LeU) e Lorenzo Fontana (Ln) – hanno annunciato che presenteranno un’interrogazione orale alla Commissione Ue per chiedere di intervenire per la salvezza dei posti di lavoro.

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