Riccardo Illy: “La Lega vince grazie a promesse irrealizzabili”

Illy: Popolo come cliente, ha sempre ragione. Non vorrei essere Mattarella

TRIESTE. – La Lega ha vinto perché “ha fatto due promesse forti, entrambe irrealizzabili, ma che hanno centrato il cuore dei cittadini: uno di abrogare la riforma pensionistica e l’altra di risolvere il problema dell’ immigrazione”. E’ l’analisi del voto fatta all’ANSA da Riccardo Illy, candidato indipendente e non eletto del Pd in Friuli Venezia Giulia.

“La prima promessa – spiega – ci porterebbe alla bancarotta in due, tre anni e la seconda, come ha detto il leghista Roberto Maroni, dei 600 mila immigrati che la Lega vorrebbe rimandare nei rispettivi Paesi, se non ci sono accordi bilaterali con quegli stessi paesi, non ne rimanderemo a casa nemmeno uno”.

Come spiega allora una vittoria sull’irrealizzabile? “Evidentemente agli italiani piacciono queste promesse, come anche le promesse del M5S. A una buona parte degli italiani, almeno”.

La vittoria del M5S era ancora più scontata? “Non ce la aspettavamo così. Devo sottolineare però che in Fvg ha perso l’uno per cento. Tuttavia, hanno saputo far promesse che non potranno mantenere e ottenuto il consenso di chi ci ha creduto”. Questo è dovuto, rimarca Riccardo Illy, “anche alla pigrizia di non informarsi”.

La responsabilità non è solo dei politici. “No, infatti. Però, come dico sempre, il popolo è come il cliente, ha sempre ragione. Io prendo atto di questo comportamento”.

Quale scenario si apre ora secondo lei? “Non credo in una alleanza M5S e Lega, con FI, la vedo veramente dura. Francamente non vorrei essere nei panni di Mattarella anche se lui ascolta i vari partiti e movimenti, e sono loro che devono trovare un accordo”.

Tuttavia comporre un governo in questa situazione sembra molto complesso. “E’ una specie di equazione senza soluzione. Forse andando col bilancino a far le somme esiste una maggioranza di un voto, ma ricordo che già ci fu una maggioranza del genere, forse il secondo Prodi, quello fatto cadere da Bertinotti”.

Si aspettava una caduta del Pd? “Non mi aspettavo un crollo così, anche perché i risultati economici, di occupazione, sono dovuti sì a fattori esterni ma un po’ anche alle riforme che ha fatto questo governo. Un merito che non è stato riconosciuto”.

(di Francesco De Filippo/ANSA)

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