Fronte Ampio all’ONU “non convalidate la frode elettorale”

Il movimento civico nato pochi giorni fa si è recato alla sede dell’ONU a Caracas per chiedere di non intervenire come osservatore di un processo elettorale per niente trasparente
Il movimento civico nato pochi giorni fa si è recato alla sede dell’ONU a Caracas per chiedere di non intervenire come osservatore di un processo elettorale per niente trasparente

Caracas. – Il Fronte Ampio Venezuela Libera fa i primi passi a favore della lotta per ottenere elezioni libere e trasparenti. La prima attività è quella di consegnare alla sede ONU in Caracas una petizione nella quale si chiede di non convalidare “la frode elettorale che il governo di Nicolas Maduro pretende realizzare il prossimo 20 maggio.”

Il gruppo conformato da svariati ambiti appartenenti al chavismo dissidente, i partiti politici, i sindacati, i professionisti, le università   e altri settori sociali ha pure annunciato una attività a livello nazionale, sotto la forma di una mobilitazione della società civile che sarebbe prevista per il prossimo 17 marzo. E l’obiettivo del movimento è quello di ottenere elezioni libere, trasparenti e democratiche

Il chavismo “democratico”

Una organizzazione non dipendente dai partiti che ne fanno parte
Una organizzazione non dipendente dai partiti che ne fanno parte

Si è fatto sentire nella voce di Nicmer Evans, membro della nuova coalizione per il chavismo dissidente e parte integrante del Fronte. Evans ha chiarito che il movimento cercherà metodi alternativi di protesta perché “non si vuole mettere a repentaglio la vita della gente e nemmeno confrontare le forze dell’ordine preposte dal governo.”

“Il Fronte è uno spazio creato per sommare gli sforzi sotto un’ottica comune che è quella di restaurare l’ordine costituzionale e elezioni libere e democratiche” ha affermato Evans. E aggiunto che anche il chavismo dissidente è ben consapevole che bisogna risolvere le urgenti necessità del paese.

L’agenda del Fronte

Il Fronte attiverà iniziative in tutto il territorio nazionale. Quindi, Juan Manuel Raffalli, uno dei precursori del movimento ha annunciato che “tutte le organizzazioni della società civile che fanno parte del Fronte pianificheranno il da farsi in ogni angolo e regione del paese. La prima tappa, sarebbe, dunque, celebrare riunioni in ogni angolo del territorio e iniziare le manifestazioni.

“Così l’agenda si costruirà in maniera orizzontale” ha detto l’avvocato.

E come afferma Raffalli, il movimento si sta organizzando in tutto il paese. In Lara, Mérida e Bolívar si stanno già costituendo i gruppi del Fronte. A questo riguardo, Andrés Velásquez, dirigente del partito La Causa R ha informato che in Ciudad Guayana i lavori sono già avanti.

Il Fronte non è il MUD

Mentre Jorge Millán, deputato dell’AN, ha chiarito che il Fronte non è un gruppo di partiti politici ma è una iniziativa cittadina e una piattaforma politica della società civile venezuelana. E Raffalli aggiunge che” è una organizzazione con i partiti ma non dei partiti.”

“Non è una nuova MUD né il risorgere della vecchia Coordinatrice Democratica. Non è un movimento per l’astensione ma per il voto libero e non manipolato come lo è tuttora.”

Secondo l’avvocato, il Fronte è sorto dal clamore di unione che ha manifestato la Chiesa venezuelana seguita da tanti altri settori del paese.

Capriles appoggia il Fronte Ampio

Anche Enrique Capriles, ex governatore di Miranda, alza la voce a favore del Fronte Ampio. E osserva che la sfida più grande per il movimento è quella di raggruppare i cittadini di tutte le parrocchie e i municipi dei 23 stati del Venezuela. Il politico chiama la gente che crede nella vera democrazia ad organizzarsi per oltrepassare le ideologie e lavorare per la ricostruzione del paese.

Il movimento, secondo Capriles è nato per dare sfogo allo scontento generalizzato del popolo che vuole affrontare i problemi che lo assediano quali, “la fame, la malattia, la morte e la desolazione.”

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