Rubavano pure i denti d’oro dei morti, presi sciacalli dei cimiteri

Torino, 15 necrofori a domiciliari. Anche grigliate tra le tombe

TORINO. – Non avevano rispetto nemmeno per la morte gli ‘sciacalli’ che razziavano le tombe del cimitero ‘Parco’ di Torino. Negli spogliatoi del personale di via Bertani, alla periferia Sud della città, c’era il punto di raccolta dell’oro e dei gioielli che venivano rubati nelle tombe. Fedi, collanine, denti d’oro: non rimaneva nulla. In un caso, a un cadavere è stata rubata addirittura la testa. E c’era anche chi, in orario di lavoro, organizzava una grigliata tra le tombe.

Sono quindici i necrofori arrestati dal nucleo investigativo dei carabinieri e ora ai domiciliari. Il pm Gianfranco Colace contesta loro l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falsificazione di atti, peculato, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere, ricettazione, concussione. Ed ora rischiano anche il posto di lavoro: Afc, la società che gestisce i servizi cimiteriali, e il Comune di Torino, hanno chiesto al gip copia dei provvedimenti per procedere alla sospensione dei responsabili.

L’inchiesta aveva preso il via nel 2016, con la denuncia di Michela Favaro, amministratrice delegata di Afc. Gli indagati sono 31 e le indagini non si fermano, perché tanti sono i comportamenti illeciti ancora da chiarire. Gli ‘sciacalli’ non solo trafugavano i preziosi, sottraendoli dai feretri durante le esumazioni, ma percepivano anche denaro dai privati per lo svolgimento delle loro normali attività d’ufficio. E alcune irregolarità hanno riguardato anche le procedure successive all’estumulazione.

Gli operatori – secondo l’accusa – falsificavano documenti, scrivendo che il cadavere non era scheletrizzato, ma ancora indecomposto. In questo modo era obbligatoria la cremazione: operazione per cui i necrofori godono di un’indennità aggiuntiva di 20 euro a testa.

“Aspettavamo da mesi la chiusura dell’indagine e ora finalmente possiamo agire”, commenta l’assessore ai servizi cimiteriali del Comune di Torino Marco Giusta. “Da quando è stata presentata la denuncia, abbiamo iniziato a mettere in campo misure correttive, alcune già operative altre pronte ad essere avviate”.

Alle indagini ha partecipato, come consulente della Procura, anche il medico legale Roberto Testi, che ha esaminato i verbali e le fotografie della salme. Quelle salme che gli ‘sciacalli’ hanno depredato, arrivando addirittura a mangiare sulle tombe. “Quello che colpisce è il cinismo”, interviene il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Emanuele De Santis. “Alcuni indagati sono stati sorpresi a fare grigliate, mentre accanto venivano esumate le salme dei defunti”.

(di Irene Famà/ANSA)

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