Missione Governo: parte il dialogo tra Salvini e Di Maio

Il Quirinale in una foto d'archivio (Foto ANSA)

ROMA. – Quattro poli ormai in scena nella partita di Governo. Eppure qualcosa si muove. La divaricazione tra Forza Italia e Lega è sempre più evidente ma paradossalmente potrebbe avviare nuove dinamiche. Giornata frizzante quella di oggi: la corsa è entrata nel vivo e tra aperture, provocazioni e incongruenze i “big” stanno uscendo allo scoperto.

Grande protagonista Matteo Salvini che, inarrestabile, ha parlato ovunque e di tutto materializzando una prima apertura verso i Cinque stelle. “Esclusa una collaborazione col Pd, tutto il resto è possibile”, ha detto alla stampa estera aggiungendo subito una postilla preziosa: Cinque stelle? “Nessun pregiudizio”.

Peccato che a pochi metri di distanza un agguerrito Silvio Berlusconi arringava i suoi alla Camera proponendo per il centrodestra tutt’altra idea: mai con i Cinque stelle, meglio il Pd. “Sarebbe plausibile un governo di centrodestra con il Pd che appoggia singoli provvedimenti. Cercheremo di convincere Salvini e la Meloni”, ha assicurato il Cavaliere che, per chi non avesse ancora ben capito, aggiungeva ai giornalisti una battuta velenosa: “se io ho aperto ai Cinque Stelle? Ho aperto la porta per cacciarli via!”.

Insomma, il vertice a palazzo Grazioli sembra aver allargato le distanze invece che ridurle, tanto che anche al Colle sono arrivate conferme di un centrodestra che già va avanti diviso. Sempre al Colle, dove non si tifa, si guarda con attenzione a ogni evoluzione del quadro politico perchè, è bene ricordarlo, dietro le scelte politiche ci devono essere i numeri. E il pallottoliere conferma che un Governo Lega-M5s avrebbe una solida maggioranza parlamentare.

Forse non è un caso che proprio adesso abbia parlato di politica interna anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, fino a pochi giorni fa candidato premier da Silvio Berlusconi. “Un governo Lega-M5s sarebbe violare i patti, non esiste. Sarebbe un tradimento”.

Un vero altolà. Ma in tanti dentro il centrodestra si chiedono quale sarebbe la compattezza del gruppo parlamentare di Forza Italia nel caso Salvini rompesse gli argini provando a fare un clamoroso Governo Lega-Cinque stelle.

Mentre il Pd è stato praticamente silente (se si esclude un’intervista di Franceschini che vede il bicchiere mezzo pieno ventilando una sorta di legislatura costituente), Salvini e Di Maio si sono attivati facendo sapere che incontreranno tutti i leader per un rapido accordo sulle presidenze delle Camere. Lo stesso Di Maio mostra ottimismo e si dice convinto che l’Italia avrà un nuovo esecutivo in tempi ben più rapidi della Germania.

Salvini addirittura che si metterà a studiare. Cosa? Le proposte dei Cinque stelle per il sud. Tradotto: il reddito di cittadinanza. Ecco la “mediazione” di cui parla Salvini. Incrociare flat tax e aiuti al Mezzogiorno sembra un’operazione visionaria, ma prima o poi sarà inevitabile mettere i programmi l’uno accanto all’altro per dare spessore alle buone intenzioni. Forse non impossibile, sentite cosa ha detto Di Maio alla Concommercio a Milano: “bisogna non solo ridurre le tasse ma anche il numero. E’ fondamentale per dare serenità alle attività produttive”.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

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