Imbarazzo Trump: “Non solo la pornostar, ci sono altre”

Stormy Daniels. EPA/PAUL BUCK

WASHINGTON. – Non solo la porno star Stormy Daniels, che insiste nel voler dare la sua versione dei fatti sul presunto affaire con Donald Trump nel 2006, nonostante un accordo di riservatezza: ci sarebbero altre donne, fino a sei, protagoniste di vicende simili. E due di queste sostengono di aver firmato un simile accordo per tacere.

Una nuova potenziale grana per il presidente Usa, preannunciata dal legale di Stormy Daniels (vero nome Stephanie Clifford) in una serie di interviste tv. L’avvocato Michael Avenatti sostiene di essere stato contattato da altre sei donne per vicende simili a quella della sua assistita e che in almeno due casi vi sarebbe un accordo di riservatezza. Avenatti ha però precisato di non aver ancora esaminato i casi “in maniera approfondita”, e di non aver ancora deciso se se ne farà carico e come trattarli. E’ stato però’ risoluto nell’affermare che “le informazioni iniziali indicano clamorose similitudini tra le loro storie e quella della mia assistita”.

Intanto lo stesso legale muove un’altra accusa potenzialmente dirompente, riferendo che la sua cliente avrebbe subito minacce fisiche. Anche in questo caso Avenatti non ha fornito particolari dettagli, ha rimandato invece ad un’intervista che l’attrice ha realizzato per il popolare programma di approfondimento ’60 minutes’ e che andrà in onda nei prossimi giorni – una data indicata dallo stesso avvocato è il 25 marzo – per poter giudicare la vicenda, dopo il racconto in prima persona della protagonista.

Intanto si fa strada lo spettro di un ‘video sexy’, ipotizzato da una delle intervistatrici dell’avvocato in queste ore onnipresente negli studi dei maggiori network tv americani. Lui è stato evasivo, senza negare né ammetterne l’esistenza. La vicenda ha raggiunto anche la sala stampa della Casa Bianca, con la portavoce Sarah Sanders che, sollecitata dai giornalisti, ha sottolineato come ogni tipo di minaccia verso Stormy Daniels vada condannata.

Questo mentre al 1600 di Pennsylvania Avenue non sembra si riesca a trovare pace, dopo le nuove e sempre più insistenti voci di nuovi imminenti cambiamenti. In particolare i media prevedono – citando fonti informate – una prossima fuoriuscita del consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster: il presidente ha deciso – scrive il Washington Post – e sta solo aspettando di individuare il sostituto più adatto. Rispunta così anche il nome di John Bolton, già ambasciatore Usa all’Onu durante la presidenza di George W. Bush.

Le vicende private di casa Trump non vanno meglio: si prospetta infatti il divorzio del primogenito del presidente, Donald Trump Jr, dalla moglie Vanessa. Sposati dal 2005, con cinque figli, nelle scorse ore hanno diffuso un comunicato congiunto comunicando la decisione di separarsi. Comunicato seguito ad indiscrezioni di stampa sulla richiesta di divorzio presentata da Vanessa presso un tribunale di Manhattan.

La coppia vive a New York, lontana dalle turbolenze di Washington e della Casa Bianca. Eppure queste tensioni nelle scorse settimane erano per loro giunte proprio sull’uscio, quando Vanessa finì in ospedale dopo aver ricevuto una lettera indirizzata al marito contenente improperi ed una polvere sospetta. Il tutto si rivelò soltanto un gran spavento, mentre molto più concreta è la possibilità di un maggiore coinvolgimento del primogenito del presidente nell’inchiesta sul Russiagate, per via di quell’incontro con un’avvocatessa russa alla Trump Tower di New York nel giugno del 2016 che resta non del tutto chiarito.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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