Berlusconi in partita avvisa M5s: “Per Forza Italia tratto io”

ROMA. – “L’interlocuzione sul governo è solo con Silvio Berlusconi”. A metterlo in chiaro sono le due presidenti dei gruppi di Forza Italia, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini incontrando i due capigruppo del Movimento Cinque Stelle. Nessun problema a discutere di contenuti programmatici, anzi, i due partiti hanno deciso di proseguire il dialogo parlamentare.

Ma la partita del governo non sarà materia degli incontri. D’altronde l’input arrivato da Arcore era chiaro ed ora che le trattative sull’esecutive entrano nel vivo, Berlusconi non ha nessuna intenzione di essere messo in un angolo. Soprattutto, il Cavaliere non accetta diktat dal Movimento Cinque Stelle su chi debba essere o meno il referente di Forza Italia.

Che l’ex capo del governo voglia essere protagonista nella partita dell’esecutivo è ormai chiaro e lo dimostrano le trattative sui vertici delle Camere. L’idea di essere trattato come un reietto dal Movimento Cinque Stelle, quindi, per il Cavaliere è inaccettabile. La prossima settimana sarà lui a guidare la delegazione di Forza Italia che salirà al Quirinale.

Un incontro in cui il leader azzurro indicherà Matteo Salvini come candidato premier ribadendo anche il senso di responsabilità del suo partito, un’assicurazione che lascia intendere come l’ex premier sia disponibile ad individuare delle soluzioni che oltrepassino il perimetro della coalizione di centrodestra se questo può favorire la nascita di un esecutivo.

La breve pausa pasquale servirà alla coalizione a schiarirsi le idee e a far abbassare la tensione interna, tornata alle stelle a causa delle scelte per la composizione degli uffici di presidenza di Camera e Senato.

La mancata assegnazione a Fratelli d’Italia di una vice presidenza della Camera e l’en plein del Movimento Cinque Stelle (un vice presidente a palazzo Madama e uno a Montecitorio più il supervotato questore Riccardo Fraccaro), hanno dato il via ad una serie di sospetti e malumori tutti interni alla coalizione.

Trattandosi di voti segreti è impossibile capire chi abbia fatto il “franco tiratore”, ma i 47 voti in più presi dal questore grillino hanno riacceso i riflettori sull’asse Lega-M5s. Non solo, la preoccupazione di qualche azzurro, è che in realtà il canale di dialogo non sia solo tra Salvini e Di Maio ma che dalla futura partita di governo possa avere un ruolo centrale anche Fratelli d’Italia, partito che su alcune tematiche è sicuramente più vicino alla Lega rispetto a Forza Italia.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

Lascia un commento