Chiesa colombiana dona Ostie al Venezuela

I venezuelani potranno fare la comunione nei giorni centrali della Pasqua grazie alla donazione di 250.000 ostie provenienti dalla Colombia.
I venezuelani potranno fare la comunione nei giorni centrali della Pasqua grazie alla donazione di 250.000 ostie provenienti dalla Colombia.

CARACAS – La Diocesi di Cúcuta, la prima città colombiana dopo la frontiera col Venezuela, ha donato 250.000 ostie alla Chiesa Cattolica del paese. Le ostie serviranno per celebrare la Settimana Santa e così attenuare la scarsità che vive il paese e che non risparmia neanche la produzione di ostie.

Le ostie sono state portate al Ponte Internazionale Simón Bolívar che unisce San Antonio di Táchira in Venezuela con Cúcuta in Colombia.

Membri della Chiesa venezuelana hanno ricevuto il prezioso carico per mano del vescovo della Diocesi di Cúcuta, Monsignore Víctor Manuel Ochoa.

L’obiettivo è che questa donazione permetta ai venezuelani di “celebrare i misteri della Settimana Santa che sono capisaldi della fede cristiana” ha affermato il prelato.

Non è la prima volta che la Diocesi di Cúcuta invia ostie al Venezuela
Non è la prima volta che la Diocesi di Cúcuta invia ostie al Venezuela

Non è la prima volta

Non è la prima volta che la Diocesi di Cúcuta invia ostie al Venezuela. La scarsità di farina, che va avanti da qualche anno ormai, non permette di produrre pane e, in conseguenza, neanche ostie. Perciò anche la pratica della fede cattolica subisce la crisi.

Quindi, Monsignore Ochoa ha sostenuto l’importanza di aiutare il popolo venezuelano a vivere la sua fede perché “è importante accudire anche le necessità spirituali in questi tempi di crisi alla frontiera tra i due paesi.”

Crisi umanitaria

Nonostante le autorità neghino l’esistenza di una crisi umanitaria, il paese è sommerso da una spaventosa penuria che potrebbe ben essere definita “umanitaria.” Le condizioni di vita sempre più precarie stanno portando i cittadini ad andarsene. Difatti, la scarsità ha raggiunto il 91,6 % in questi primi mesi del 2018. Stima denunciata da organizzazioni sociali presenti alle udienze della Commissione Interamericana dei Diritti Umani dell’ONU, il mese scorso a Bogotá.

Lascia un commento