Erdogan attacca Macron: “Con i curdi non vogliamo mediatori”

ISTANBUL. – “La Turchia non ha bisogno di mediatori” con i curdi. Recep Tayyip Erdogan soffoca nella culla il nuovo interventismo francese in Siria, respingendo al mittente la proposta “molto al di là dei limiti” di un dialogo con le Forze democratiche siriane (Sdf) facilitato da Parigi. “Voi potete sedervi a un tavolo con un’organizzazione terroristica, ma la Turchia la combatte come ha fatto ad Afrin”, dice sferzante il leader turco, all’indomani del faccia a faccia di Emmanuel Macron con una delegazione di 8 rappresentanti delle Sdf.

A frenare è del resto anche l’Eliseo, che in una nota esclude ogni invio unilaterale di truppe, ipotizzato dalla delegazione curda dopo l’incontro di ieri: “La Francia non prevede alcuna nuova operazione militare sul campo nel nord della Siria al di fuori della Coalizione internazionale anti-Isis”.

“Ho parlato con Macron la scorsa settimana. Ha detto cose strane (sui curdi) e ho dovuto alzare il tono”, ha riferito Erdogan, parlando ai membri del suo Akp. Per il leader di Ankara, “l’accoglienza di terroristi” in Francia è una “espressione di ostilità verso la Turchia. Spero che la Francia non chieda il nostro aiuto quando i terroristi che fuggiranno dalla Siria e dall’Iraq troveranno rifugio sul suo territorio, incoraggiati dalla sua politica”.

Uno scontro pesante subito affidato alle rispettive diplomazie, con una telefonata a caldo tra i ministri degli Esteri. Ma Parigi non nasconde le preoccupazioni per una nuova instabilità nel nord della Siria a seguito dell’intervento turco ad Afrin. “Bisogna proseguire questa battaglia insieme”, precisa l’Eliseo, dicendosi preoccupato per “i rischi di ripresa di Daesh” (l’Isis), soprattutto nella regione di frontiera dell’Iraq.

Proprio dove Erdogan giura di voler attaccare ancora. “Abbiamo lanciato i preparativi per eliminare le organizzazioni terroristiche nelle regioni in Siria vicino alla frontiera con l’Iraq, tra cui Ayn al Arab (Kobane, ndr), Tal Abyad, Ras al Ayn e Al Hasaka”, ha assicurato il presidente turco, ribadendo anche l’intenzione di “porre fine alle attività dell’organizzazione terroristica (Pkk) in territorio iracheno”, su cui “siamo pronti a cooperare con l’Iraq, se lo vuole”. Altrimenti, “potremmo entrarci all’improvviso”.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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