Berlusconi va alle consultazioni e avvisa: “Non accetto veti”

Berlusconi

ROMA. – La linea che Forza Italia illustrerà al Quirinale, Silvio Berlusconi la limerà domani quando a palazzo Grazioli sarà riunito con il vertice del suo partito. Ma al di là della riunione con lo stato maggiore azzurro su un punto il leader di Forza Italia appare irremovibile: sulla mia persona nessuno può permettersi di mettere veti.

Un messaggio chiaro che l’ex premier manda innanzitutto a Luigi Di Maio irremovibile all’idea di scendere a patti con Forza Italia, ma anche a chi aveva ipotizzato un suo passo di lato già nelle consultazioni. Ipotesi bocciata dal Cavaliere che non ha nessuna intenzione di perdere l’occasione di ribadire a Sergio Mattarella la responsabilità del suo partito nel voler contribuire alla formazione di un governo che deve avere nel centrodestra il motore trainante.

Nessuna intenzione dunque di mettersi in un angolo come vorrebbe il Movimento Cinque Stelle. Raccontano infatti che emissari M5s avrebbero contatto esponenti azzurri e parlamentari del Carroccio per proporre una ‘via d’uscita’ a Forza Italia. Lo scenario prospettato ad Arcore era quello di una delegazione di Forza Italia senza Berlusconi ma con le due capigruppo ed Antonio Tajani.

Che Berlusconi voglia per il presidente del Parlamento europeo un ruolo di primo piano per il partito è ormai cosa nota da settimane e, con le consultazioni alle porte, la nomina al ruolo di coordinatore del partito potrebbe subire un’accelerazione. Ma, un incarico a Tajani non presuppone ora un’uscita di scena del leader di Forza Italia: che non ha nessuna intenzione di perdere il giro delle consultazioni.

A maggior ragione dopo aver letto l’ennesimo veto posto da Luigi Di Maio. Non solo, le parole del candidato in pectore del Movimento Cinque Stelle hanno avuto come effetto quello di serrare i ranghi della coalizione di centrodestra. Oltre al muro di Forza Italia infatti anche il leader della Lega Matteo Salvini ha rispedito al mittente il niet dei pentastellati a Forza Italia: “La coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra e da questa si riparte, dialogando anche con i 5Stelle ma senza subire veti o imposizioni”, mette in chiaro il segretario leghista.

Resta il fatto che alla vigilia di consultazioni da cui non ci si aspetta la fumata bianca, nessuno ha intenzione di fare la prima mossa. E così non solo il Cavaliere ha tutto l’interesse a ribadire la sua centralità così come quella di Forza Italia ma anche Salvini ha bisogno che la coalizione di centrodestra esca dal Quirinale compatta indicando il suo nome per palazzo Chigi. Difficile però pensare che dopo il primo giro al Quirinale le posizioni dei partiti restino immutate.

Dentro Forza Italia l’idea che il leader leghista possa alla fine rompere l’intesa con il centrodestra e formare un esecutivo con i pentastellati rimane comunque tema di dibattito, così è evidente che i piani di Berlusconi sul governo siano diversi da quelli di Salvini. Il Cavaliere infatti ha sempre ribadito la necessità di dare al Paese un governo a tutti i costi evitando il ritorno al voto anticipato. Un ragionamento che la delegazione di Forza Italia farà anche al capo dello Stato di fatto offrendo la disponibilità anche a sostenere altri candidati premier.

(di Yasmin Inangiay/ANSA)

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