Cultura, bellezza e creatività valgono il 16% del Pil italiano

MILANO. – Cultura, bellezza e creatività valgono quasi il 17% (esattamente il 16,7%) del Prodotto interno lordo italiano, circa 250 miliardi: novanta miliardi vengono direttamente dalla attività del settore, che ne mettono in moto altri 160 nel resto dell’economia, specie nel turismo. Lo dice uno dei ‘selfie’ sull’economia scattati da un report di Assocamerestero e fondazione Symbola che illustrerà nel mondo primati spesso sconosciuti del nostro sistema produttivo.

Cultura e creatività – che comprende anche il grande comparto legato al design – danno lavoro a oltre il 6% del totale degli occupati italiani, circa un milione e mezzo di persone. Alla ‘green economy’ si devono invece quasi tre milioni di posti di lavoro: sono profili che applicano competenze ‘verdi’ e coprono oltre il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. E, secondo lo studio Symbola, nelle aree aziendali della progettazione e della ricerca è ‘green’ quasi il 60% delle figure professionali che vengono selezionate dalle aziende.

L’Italia si conferma seconda dopo la Germania tra i principali attori del commercio internazionale ed è sul podio per le esportazioni in otto macro settori su un totale di 14. In particolare, il ‘made in Italy’ è primo al mondo per abbigliamento e prodotti in pelle e cuoio, secondo per la meccanica, i mezzi di trasporto e il tessile.

Il sistema produttivo italiano è anche tra i più innovativi in campo ambientale grazie all’utilizzo più efficiente di energia e materia. A parità di prodotto le imprese della penisola consumano infatti meno energia: con 13,7 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) per milione di euro generato solo le imprese della Gran Bretagna (cha ha però un’economia più legata alla finanza) sono davanti (8,3 Tep), mentre battiamo le francesi (14,4), le spagnole (15) e le tedesche (17,1), facendo molto meglio della media comunitaria, a quota 16,6 tonnellate equivalenti di petrolio.

Nella farmaceutica il ‘made in Italy’ è primo tra i grandi Paesi europei per crescita dell’export: durante la crisi (tra il 2010 e il 2016) le nostre vendite oltrefrontiera del settore sono salite del 52%, contro la Germania cresciuta del 40%, Spagna e Gran Bretagna del 17% e la Francia dell’8%. Nella moda restiamo secondi e nel legno arredo le imprese ‘made in Italy’ sono le prime esportatrici europee verso i mercati extra-Ue.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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