Due morti in rogo doloso pub, arrestato il cognato del titolare

L'insegna del pub "Tonninas" dove si è sviluppato un incendio che ha provocato due vittime a Catanzaro, 5 aprile 2018. ANSA/SALVATORE MONTEVERDE

CATANZARO. – Rinchiuso nel carcere di Catanzaro, Gennaro Fiorentino, 47 anni, non si dà pace. Non poteva immaginare che il suo folle piano si tramutasse in tragedia. Per gli inquirenti sarebbe stato lui ad assoldare i due amici poco più che trentenni, Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi per dare fuoco al pub Tonnina’s nel quartiere Lido del capoluogo. Voleva far incassare i soldi dell’assicurazione al cognato, titolare del locale, e invece il suo progetto si è trasformato in una trappola mortale per Paonessa e Sergi, morti nell’incendio del locale.

Nel corso della notte, dopo un lungo interrogatorio, Fiorentino, che al Tonnina’s ci lavorava collaborando col cognato, alla fine ha confessato. Tra le lacrime ha spiegato di aver ideato tutto da solo tenendo all’oscuro il parente, che voleva aiutare per superare un periodo di difficoltà economica. Avrebbe confidato la sua idea a Paonessa e Sergi e avrebbe consegnato loro anche un proiettore che non avrebbe più utilizzato.

Mercoledì sera, quindi, i tre sono passati all’azione. Paonessa, sposato e padre di un bimbo, dopo essere uscito dalle prove della compagnia teatrale di cui faceva parte, è rientrato a Borgia dove gestiva un bar in cui lavorava anche Sergi. Fiorentino ha raccontato di aver caricato i due ragazzi in paese e di averli lasciati non molto distanti dal Tonnina’s. A quel punto si sarebbe allontanato.

Paonessa e Sergi si sarebbero introdotti nel locale utilizzando chiavi originali e, una volta all’interno, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbero cosparso nel pub circa 80 litri di benzina. Il combustibile, evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria e una volta innescato l’incendio si sarebbe determinata una esplosione che li ha imprevedibilmente investiti, impedendogli di sfuggire alle fiamme che sono immediatamente divampate, avvolgendoli ed impedendo loro qualsiasi possibilità di fuga.

Ci sono volute tre squadre dei vigili del fuoco per domare le fiamme. Solo dopo sono stati rinvenuti i due cadaveri. Già poche ore dopo la scoperta dei corpi, gli uomini della Squadra mobile guidati da Nino De Santis e dal vice Angelo Paduano, avevano concentrato la loro attenzione su Fiorentino. Dopo ore di interrogatorio alla fine è arrivata la sua confessione davanti al pm Chiara Bonfandini.

“Eravamo disperati e rovinati al pub – ha dichiarato Fiorentino – e abbiamo pensato di bruciare il locale per recuperare qualche soldo con l’assicurazione, ma non avrei mai pensato che potesse finire così”. Un racconto che presenta però ancora qualche punto oscuro su cui gli inquirenti sono al lavoro per fare completa chiarezza sui fatti.

(di Gaetano Mazzuca/ANSA)

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