Addio a Tomà, ultimo superstite del Grande Torino

Una formazione del Grande Torino.

TORINO. – Se ne è andato anche l’ultimo superstite del Grande Torino, Sauro Tomà. Aveva 92 anni. “Hai raggiunto i tuoi compagni in cielo. Ciao Sauro, ultimo degli Invincibili”, ha scritto il club granata in un tweet nel tardo pomeriggio confermando una notizia che si era già sparsa negli ambienti granata. Un altro grave lutto in pochi giorni per il Torino, dopo la scomparsa di Emiliano Mondonico.

Tomà non aveva partecipato alla trasferta in Portogallo finita tragicamente, all’inizio del maggio 1949, per un infortunio a un ginocchio, lo stesso che gli avrebbe poi fatto terminare la carriera a soli 30 anni. “Non partì per la trasferta di Lisbona – ricorda il Torino – scampando miracolosamente alla tragedia di Superga ma non a una malinconica tristezza che l’avrebbe accompagnato per tutta la sua esistenza”.

Tomà si era salvato, al pari di Pietro Biglino, Renato Gandolfi e Luigi Giuliano, al presidente del Torino Ferruccio Novo e al radiocronista Nicolò Carosio, tutti trattenuti a Torino per un motivo o l’altro.

Difensore ma anche mediano, era arrivato al Torino nel 1947, dallo Spezia. In maglia granata, ha giocato 40 partite, disputando tre stagioni, dal ’47 al 50, vincendo due scudetti. “Era la straordinaria memoria storica del Grande Torino, un magnifico testimone di un’epopea leggendaria”, aggiunge il club granata.

“Lo sport perde un protagonista assoluto di un’epica epoca, il Toro piange un autentico gentiluomo e lo storico punto di riferimento per tutti coloro che amano la storia e la maglia granata”.

Tomà viveva vicino allo Stadio Filadelfia, il ‘tempio granata’ riaperto nel maggio scorso dopo la ricostruzione. E quel giorno aveva partecipato, commosso, all’inaugurazione.

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