Berlusconi apre al M5s: “Non do alibi, ma mai passi indietro

ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Nessun veto al Movimento Cinque Stelle. Silvio Berlusconi traccia in queste parole il confine oltre in quale non è disposto ad andare per evitare di essere additato ancora una volta dagli alleati come il colpevole delle difficoltà nel trovare un’intesa con il Movimento Cinque Stelle.

Raccontano infatti che poco prima a palazzo Grazioli in conclave con i suoi fedelissimi il Cavaliere era tornato sul piede di guerra. Pronto ad attaccare ancora una volta il leader pentastellato che di nuovo aveva posto veti alla presenza di Forza Italia in un eventuale esecutivo e, contemporaneamente, irritato. Insomma l’intenzione era quella di usare toni diversi rispetto a quelli scelti per la dichiarazione al termine dell’incontro con la Casellati.

Il cambio di registro invece rappresenta la volontà dell’ex premier di rilanciare la ‘palla’ a Matteo Salvini e Luigi di Maio: non saremo noi a rompere l’alleanza di centrodestra, non mettiamo veti ai grillini ma da parte loro ci deve essere il riconoscimento del nostro partito.

Un discorso aperturista quello del leader di Fi che non ha mai nascosto di preferire un’intesa con il Pd rispetto al Movimento Cinque Stelle: Ho tolto ogni alibi dal tavolo – è il ragionamento – Di Maio non ha più scuse. L’intenzione insomma è quella di rafforzare il centrodestra, evitare che ci siano delle sfumature rispetto alle scorse consultazioni ed aspettare ora che sia Di Maio a dire di no.

E infatti i tre partiti andranno insieme al secondo giro di consultazioni dalla presidente del Senato. Una strategia, quella del leader di Forza Italia, volta a tenere unita la coalizione e ad isolare il leader pentastellato che ora, di fronte alle parole concilianti dell’ex capo del governo, deve tornare a dire un’altra volta di no. Il Cavaliere è pronto a giocarsi ogni carta pur di rimanere nella scia governativa ecco perchè oltre all’apertura ai pentastellati, Berlusconi è pronto a ragionare anche su un terzo nome.

Il candidato del centrodestra resta Salvini, e questo il Cavaliere lo ha ribadito anche alla presidente del Senato, ma Forza Italia non dirà di no se per favorire l’uscita dallo stallo si arriverà ad un terzo nome. L’ex premier ha sempre sostenuto che alla fine il punto di caduta possa essere Giancarlo Giorgetti, attuale capogruppo della Lega alla Camera. Insomma il Cavaliere non ha intenzione di essere lui la ‘scusa’ per mandare a monte le trattative ma l’unica condizione sul tavolo rimane la piena dignità nel governo.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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