“Sono un politico” e non paga, condannato a usare contanti

MILANO. – Un truffatore seriale che, in oltre 40 anni di ‘carriera’, avrebbe commesso una sfilza di reati, riuscendo anche a comprare oltre 3mila euro di dolci in una pasticceria e quasi 4mila euro di alimenti in un altro negozio senza mai pagare, spacciandosi per un esponente della Lega. E’ così che la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano descrive Alberto Chiapatti, 63 anni, nel provvedimento con cui gli ha applicato, data la sua “pericolosità”, la misura della sorveglianza speciale, compreso il divieto di fare acquisiti se non “in contanti o in moneta elettronica”, come le carte prepagate.

I giudici (Rispoli-Cernuto-Profeta), partendo dalla “specificità dei reati di truffa e insolvenza fraudolenta commessi serialmente da Chiapatti”, che sarebbe riuscito ad acquistare merce senza sborsare nulla chiedendo il “differimento” dei versamenti, gli hanno imposto, infatti, “a fini di difesa sociale, il divieto di effettuare acquisti” di “beni mobili” se non pagando “a vista” o in maniera “anticipata”.

Per ogni tipo di pagamento diverso, invece, dovrà fare richiesta “motivata” all’autorità giudiziaria. Di Chiapatti e delle sue truffe si erano occupate anche ‘Le Iene’ e lui per tutta risposta, come emerge dal decreto, avrebbe colpito “con un tubo di ferro” l’inviato del programma tv (il procedimento per lesioni è ancora in corso). Sono ancora aperti anche i procedimenti a suo carico per quattro acquisti ‘gratis’ per migliaia di euro.

In una pasticceria di Bollate (Milano), nel 2016, si sarebbe presentato fingendosi un rappresentante della “Lega Lombarda” e avrebbe ottenuto senza nulla versare “nonostante i ripetuti solleciti”, più di 3mila euro di dolci. Da un erborista si sarebbe fatto portare a casa quasi 1.500 euro di prodotti e in un negozio di Milano avrebbe ordinato e poi ricevuto 3.950 euro di alimenti, qualificandosi sempre come un esponente del Carroccio e “simulando all’atto della consegna di effettuare il pagamento tramite bonifico”.

Qualche anno prima, nel 2013, avrebbe comprato con lo stesso sistema quasi 2.500 euro di vini. Il Tribunale ricostruisce come “sin dagli anni ’70” l’uomo si sia procurato “le risorse per vivere” grazie alla sua “indole delinquenziale” che gli è costata “plurime condanne per reati di truffa, ricettazione, insolvenza fraudolenta”, ma anche per “lesioni personali, armi e violenza privata”, data la sua “inclinazione violenta”.

E così sulla base di una “pericolosità sociale radicata da decenni”, i giudici hanno deciso di disporre per lui la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due anni e con una serie di prescrizioni, tra cui appunto il divieto di fare compere se non in contanti o con carte prepagate.

(di Igor Greganti/ANSA)

Lascia un commento