Chirurgo: “Il mini-cuore artificiale potrà essere la svolta”

ROMA. – Potrebbe rivelarsi una “rivoluzione” in ambito pediatrico l’utilizzo del nuovo mini-cuore artificiale Infant Jarvik 2015, il cui impianto ha salvato la vita ad una bimba di 3 anni operata all’Ospedale Bambino Gesù: “Se le premesse di minore mortalità verranno confermate dai test clinici che inizieranno entro il 2018 in Usa, si tratta di una vera rivoluzione nel mondo dell’assistenza meccanica pediatrica”, ha affermato Antonio Amodeo, responsabile ECMO e assistenza meccanica cardiorespiratoria e trapianto di cuore artificiale del Bambino Gesù, che ha eseguito l’intervento.

Negli ultimi 20 anni, infatti, spiega l’esperto, “per i piccoli pazienti è stato disponibile un solo modello di cuore artificiale para-corporeo, che se da un lato faceva registrare un 70% di sopravvivenza, dall’altro non permetteva la dimissione a casa dei pazienti. Adesso, sarà invece possibile dimetterli dopo l’intervento, permettendo loro il reinserimento nel tessuto sociale e familiare in attesa del trapianto di cuore. Bisogna considerare che la maggior parte delle assistenze meccaniche cardiocircolatorie pediatriche si effettua proprio entro i primi tre anni di vita, quando i pazienti sono più piccoli: l’utilizzo della mini-pompa cardiaca potrà rappresentare una svolta”.

In Usa, il programma PumpKIN per finanziare lo sviluppo e la valutazione clinica del Jarvik 2015 ha avuto inizio nel 2004 poiché i bambini con insufficienza cardiaca “avevano a quei tempi un numero davvero ridotto di opzioni che consentisse loro di rimanere in vita – sottolinea Timothy Baldwin, responsabile del progetto PumpKIN -. Questo è vero ancora oggi. Tenendo conto di tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a questo punto, l’apparente successo del primo impianto effettuato presso il Bambino Gesù è per noi molto gratificante. Mentre ci prepariamo all’inizio della sperimentazione clinica qui negli Stati Uniti, quest’esperienza ci aiuterà a capire meglio come funziona il dispositivo e come prenderci cura al meglio dei delicati pazienti tenuti in vita grazie al Jarvik 2015”.

Nei 14 anni del progetto PumpKIN, la FDA ha concesso solamente due autorizzazioni per l’uso compassionevole del dispositivo. La prima, nell’aprile del 2012, riguardava il prototipo dell’Infant Jarvik. Il via libera alla procedura fu concesso sempre al Bambino Gesù per salvare la vita di un bambino di 16 mesi in attesa di trapianto di cuore. La seconda autorizzazione è quella rilasciata all’inizio di quest’anno e che ha permesso di salvare la vita alla piccola paziente di 3 anni ricoverata dallo scorso luglio presso il dipartimento medico e chirurgico di cardiologia pediatrica dell’Ospedale.

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