Centinaia di migranti premono a confine con Messico

WASHINGTON. – “Resteremo qui fino a quando anche l’ultimo di noi non sarà passato”. Centinaia di migranti centroamericani premono alla frontiera fra Messico e Stati Uniti. Sono richiedenti asilo giunti in carovana dopo un viaggio lungo un mese, su treni merci, bus, a piedi. Ci sono donne e bambini, alcuni di loro fuggono da paesi dove rischiano la vita. E adesso sono fermi sull’uscio degli Usa, dopo che la autorità americane hanno temporaneamente bloccato gli ingressi in quanto il centro per le richieste del passaggio di San Ysidro, all’altezza di San Diego, è sovraffollato. Sono circa 200 le persone giunte ieri dopo un viaggio attraverso il Messico, partito lo scorso 25 marzo dalla frontiera con il Guatemala e diretto a nord, a Tijuana.

Uno dei molti ‘viaggi della speranza’ che diverse simili carovane di migranti hanno negli anni compiuto inseguendo sognando una nuova vita negli Stati Uniti. Ma questa volta la marcia dei migranti e’ stata seguita passo dopo passo dall’amministrazione Trump, che l’ha tacciata di essere una minaccia per gli Usa.

Il presidente Donald Trump vi ha a più riprese puntato il dito contro, ma anche il ministro della Giustizia Jeff Sessions che lo ha definito “un deliberato tentativo di danneggiare le nostre leggi e sopraffare il nostro sistema. Alex Mensing, dell’organizzazione ‘Pueblo Sin Fronteras’ che ha messo insieme la carovana, ha detto che 50 migranti sono stati fatti entrare nel centro d’immigrazione, riferisce la Cnn.

Intanto in molti hanno scelto di non fare ritorno nel vicino centro di accoglienza per la notte, in segno di solidarieta; con i richiedenti asilo che sono all’interno della struttura, ha aggiunto. Di carovane del genere che hanno raggiunto la frontiera degli Stati Uniti ce ne sono state diverse negli ultimi anni. Ma questa in particolare e il suo percorso hanno colto l’attenzione dell’opinione pubblica dopo i recenti commenti e tweet critici del presidente Donald Trump, che ha tra l’altro descritto i caravan di migranti come una minaccia per gli Stati Uniti.

Proprio mentre i migranti arrivavano al confine, le autorità di frontiera statunitensi dichiaravano che il centro per la richiesta di asilo aveva raggiunto il massimo della sua capienza (stimata a 300 persone) e non avrebbe accettato per il momento nuovi richiedenti asilo, fino allo smaltimento delle persone già all’interno della struttura.

Ma la marcia non si è fermata. Alex Mensing, dell’organizzazione ‘Pueblo Sin Fronteras’ che ha messo insieme la carovana, ha detto che 50 migranti sono stati fatti entrare nel centro d’immigrazione -che resta di fatto sul suolo messicano-, riferisce la Cnn, mentre in molti hanno scelto di non fare ritorno nel vicino centro di accoglienza, in segno di solidarietà con i richiedenti asilo che sono all’interno della struttura, e hanno passato la notte a Tijuana, nella parte messicana della frontiera. Aspettano il via libera.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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