Situazione Venezuela sarà punto di discussione all’OSA

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Stati Uniti, stando a indiscrezioni, chiederà nei prossimi giorni la sospensione del Venezuela dall’Organizzazione di Stati Americani

Washington.- L’OSA tenta nuovamente di abbordare la crisi venezuelana. E lo fa con una nuova richiesta proposta dai 12 paesi che non perdono d’occhio la crisi venezuelana. Quindi, l’organismo ha approvato la richiesta di inclusione della “la situazione Venezuela” nel programma officiale dell’Assemblea Generale n° 70 che avrà luogo in Washington il 4 e 5 giugno.

EFE ha avuto accesso al documento firmato da Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Stati Uniti, Guatemala, Messico, Paraguay, Perù e Santa Lucia.

Secondo alcune fonti diplomatiche, la votazione ha avuto luogo in una commissione preparatoria per l’Assemblea Generale e il risultato è stato di 19 voti a favore, 6 voti contro e 5 astensioni.

Ma il programma deve essere prima approvato dall’Assemblea Generale durante la plenaria iniziale. Dunque, l’esito non è ancora sicuro.

La richiesta indica soltanto che si consideri il tema “situazione Venezuela” perché faccia parte del programma.

La crisi venezuelana è stata una protagonista delle due ultime assemblee generali dell’organismo internazionale, a Santo Domingo e Cancun. Ma non è mai riuscita ad essere ammessa come punto di discussione del programma.

Il Venezuela ha chiesto di lasciare l’OSA il 28 aprile 2017 però l’uscita dall’organismo si concreterà il 28 aprile 2019. Quindi, è in grado di fronteggiare la richiesta.

Risoluzione di condanna alle porte

Il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti all’OSA, Carlos Trujillo, ha informato che stanno lavorando su una risoluzione di condanna contro il governo di Nicolás Maduro. La risoluzione sarebbe un monito per non aver permesso finora l’entrata di aiuti umanitari al paese.

Inoltre, sembra che il diplomatico abbia suggerito di presentare al Consiglio Permanente dell’OSA un altro documento nel quale si stabilisca come illegittimo il governo che uscirà dai prossimi comizi del 20 maggio.

Trujillo, di origine cubano, è da poco ambasciatore americano all’OSA. L’americano non ha usato mezzi termini per esprimere che il Venezuela non dovrebbe far parte dell’organismo, né dovrebbe andarsene volontariamente (come lo sta facendo) perché non rispetta la democrazia e i diritti umani.

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