Per il doblete o per l’Europa, Juve-Milan atto finale

Coppa Italia, finale: Milan-Juventus

ROMA. – Da una parte il quarto ‘doblete’ di fila, dall’altro un salvagente per un stagione fin qui ben al di sotto delle attese. La finale di Coppa Italia, di scena all’Olimpico tra Juventus e Milan, non sarà solo l’ennesimo vis-a-vis tra le due squadre più titolate d’Italia ma anche tanto altro. C’è in ballo, è vero, una coppa che negli ultimi anni si è andata e molto rivalutando, ma al di là dei 31 punti che separano le due squadre in Serie A, il match vuole anche essere il migliore biglietto da visita per la rinascita del calcio italiano.

Che per un pomeriggio si trasforma anche in una metafora politica quando il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ricevuto le due squadre al Quirinale, si paragona a “un arbitro che ha bisogno della correttezza dei calciatori in campo per svolgere al meglio il suo ruolo”.

“L’Italia non può essere una nazione mediocre, siamo sempre stati un’eccellenza e dobbiamo continuare ad esserlo”, ha detto il capitano bianconero Gigi Buffon davanti a Mattarella (domani sera rappresentato rappresentato all’Olimpico dalla seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati).

“Siamo qua a rappresentare il calcio italiano per quello che domani sarà una semplice finale di Coppa Italia – ha aggiunto il capitano azzurro – È una coppa che è stata rivalutata in questi ultimi anni, dopo lo svilimento degli ultimi tempi e questo fa capire che quando c’è sentimento e voglia si può rendere bello qualcosa che è in declino. Da parte nostra possiamo promettere massimo impegno e lealtà e saremo i primi a stringere la mano al Milan in caso di vittoria e mi auguro il contrario in caso di vittoria della Juventus. Alcuni segnali distensivi spesso fanno bene non solo allo sport. Non è compito mio entrare nel merito della politica, quello che le chiedono tutti gli italiani è quello di renderci orgogliosi e di avere fiducia per un futuro migliore sotto tutti i punti di vista. Lo meritiamo noi italiani per la storia che abbiamo. E per questo , ci affidiamo a persone di valore come lei”, ha concluso Buffon.

Mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò rivolgendosi al capo dello Stato ha detto: “Presidente, speriamo di averla oggi almeno distratta per un po’ dai problemi di queste ore e di averla fatta sorridere…”. “Godiamoci la festa e facciamo divertire i milioni tifosi che ci guarderanno. Troppo spesso si perdono di vista le reali finalità di questo sport”, ha aggiunto Leonardo Bonucci, parlando a nome del Milan.

Fin qui le istituzioni e il fairplay, mentre il campo vedrà di fronte due squadre che arrivano all’ultimo atto in modo differente, con i bianconeri col morale alto, il 7/o scudetto ormai in tasca e all’ultimo sforzo per coronare una stagione comunque esaltante, e il Milan che sa di giocarsi tanto domani sera all’Olimpico.

“Dal Cagliari a oggi, ho scalato le vette e sono al top: se la Juve parla di futuro insieme sono felice, io ho la fortuna di avere alle spalle una grande societa’”, dice Allegri, che domenica all’Olimpico può festeggiare il suo quarto scudetto di fila ma scansa il pensiero e pensa “a vincere la Coppa Italia”, anche questa la quarta di fila.

Dall’altra parte, un successo rossonero darebbe ai rossoneri la certezza di qualificarsi alla fase a gironi in Europa League senza passare dai preliminari. “Per noi questa non è la Coppa Italia, ma la Coppa del Mondo”, dice Gattuso, uno che di Mondiali se ne intende. Intanto il tecnico rossonero può sorridere per aver recuperato Biglia, di nuovo convocato anche se partirà dalla panchina. Anche Suso è tornato a disposizione: l’unico dubbio è davanti, con il ballottaggio Cutrone-Kalinic.

Dall’altra parte, la Juve recupera Mandzukic e De Sciglio, con il croato che scalpita per un posto da titolare, anche se sarà difficile con il Douglas Costa visto ultimamente. Per gli altri due posti in attacco pochi dubbi per Dybala e Higuain.

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