Aggredito con acido: “Non dovevi sposare nostra figlia”

Auto pattuglia dei carabinieri.
Auto pattuglia dei Carabinieri

SIENA. – Non accettavano quel genero troppo più grande della figlia, 27 anni di differenza di età. Da quando si erano sposati, nel 2016, si sarebbero susseguite minacce e atti persecutori fino ad arrivare a ordinare, nel 2018, due aggressioni con l’acido nei confronti dello sposo indesiderato, un 48enne, che ha subito lesioni permanenti al viso.

E’ l’accusa che ha portato all’arresto, su misura cautelare, del padre e della madre della giovane sposa, due coniugi italiani separati: 45 anni e origini siciliane lei, 53 anni, calabrese lui che alle spalle ha una condanna per omicidio preterintenzionale e si trovava agli arresti domiciliari. Maltrattamenti in famiglia, anche nei confronti della figlia, atti persecutori, lesioni gravi le accuse contestate a vario titolo. Da identificare gli esecutori materiali delle aggressioni.

La vicenda, come l’hanno ricostruita i carabinieri di Poggibonsi (Siena), ha preso il via in Valdelsa, tra le province di Siena e Firenze, dove i due sposi vivevano nella casa della mamma di lei. Minacce verbali alla figlia e atti persecutori verso il genero come la scritta ‘pedofilo’ sulla sua auto e il ritrovamento di ossa di animale vicino alla vettura avrebbero poi spinto la giovane sposa a disconoscere i genitori fino a cambiare il cognome e a trasferirsi col marito in un altro paese, sempre in Valdelsa.

Il 23 febbraio scorso la prima aggressione con l’acido a San Gimignano, in una strada di campagna: il 48enne era stato raggiunto dal liquido mentre si trovava alla guida della sua auto, riuscendo a proteggersi alzando il braccio. “Pedofilo”: così lo avrebbe apostrofato il suo aggressore.

Il giorno dopo la giovane moglie avrebbe ricevuto, hanno ricostruito i carabinieri, messaggi sul cellulare da parte della madre del seguente tenore: “Digli al pedofilo che è solo l’inizio”, e ancora “la prossima volta tocca al viso”. Per questo la coppia aveva deciso di trasferirsi nuovamente, questa volta in Piemonte.

Allontanarsi, però, non è servito a molto. Il 19 aprile a Torino la seconda aggressione con l’acido, che ha provocato al 48enne lesioni permanenti al volto anche se gli occhiali lo hanno protetto da conseguenze peggiori. “Preparati il vestito nero”, l’sms ricevuto dalla giovane sposa pochi minuti dopo: a inviarlo il padre che poi, in un altro messaggio all’ex moglie avrebbe scritto: “Ho detto a tua figlia di prepararsi il vestito nero, oggi lo battezzano il pedofilo”.

Proprio per il pericolo di reiterazione di reato il gip di Firenze ha disposto la misura cautelare in carcere, ordinando poi la trasmissione degli atti a Torino, competente per territorio. Dopo la seconda aggressione, la coppia si è trasferita in una località protetta della Valdelsa che a breve lascerà per spostarsi in un’altra regione.

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