Lega e M5S alleati in Italia, ma distanti in Europa

L'eurodeputato leghista Mario Borghezio.

BRUXELLES. – M55-Lega: alleati in Italia, distanti in Europa. A un anno dalle Europee, a Bruxelles in molti si interrogano su future alleanze, convergenze o coalizioni che si verranno a creare nel prossimo Parlamento Ue. Interrogativi che investono gli eurodeputati pentastellati e del Carroccio che appartengono a due famiglie politiche diverse.

Ma è un rebus che coinvolge anche En Marche, la forza creata da Emmanuel Macron che farà il suo debutto a Strasburgo l’anno prossimo col rischio di far saltare i tradizionali equilibri tra i due principali gruppi dell’Eurocamera, Socialisti e Popolari. C’è fermento dentro L’Europa delle Nazioni e della Libertà (Enl) il gruppo del Carroccio al Pe, del quale fanno parte formazioni della destra xenofoba europea, tra cui il Front National e il Partito per la libertà olandese (Pvv) di Geert Wilders.

“Gli scenari del prossimo Parlamento Ue saranno molto diversi, soprattutto da est e non solo arriveranno nuovi soggetti euroscettici, euro-critici, quindi una ricomposizione dei gruppi non è fuori dalla prospettiva”, prevede l’ eurodeputato leghista Mario Borghezio.

“Per ora non ci sono indicazioni di mutamento di rotta, certamente però la collaborazione governativa se andrà a buon fine, potrebbe portare ad altri risultati”, continua Borghezio precisando che “da parte del M5S non è giunto alcun segnale, almeno a me, su un loro avvicinamento”.

Il dibattito è aperto anche dentro L’Europa della Libertà e della Democrazia diretta, (Efdd), dove siedono i pentastellati insieme all’Ukip di Nigel Farage, quest’ultimo destinato a uscire a seguito della Brexit. Con inevitabili conseguenze per Efdd destinato a “scomparire”, avverte Borghezio e con il M5S che dovrà “cercarsi un’altra collocazione”.

Ma prima si decide il da farsi a Roma e dopo si penserà all’Europa e alle ipotetiche convergenze nell’Europarlamento. Anche con En Marche. E’ questo il sentimento prevalente fra gli eurodeputati M5S, già scottati dopo il fallimento del passaggio ai liberaldemocratici filoeuropeisti di Guy Verhofstadt (Alde), che si erano rifiutati di allearsi con loro per divergenze politiche.

Divergenze che un governo con la Lega potrebbe aumentare, rendendo assai più complesso se non impossibile un loro approdo all’ En Marche europeo.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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