Pubblica Amministrazione: a caccia di premi, partita la carica degli accordi

ROMA. – Se qualche soldo nelle casse c’è i travet non se lo fanno scappare. Nel 2017 gli accordi sui premi hanno fatto registrare un balzo del 10,6%, nonostante i fondi per il salario accessorio siano ormai fermi da anni. La determinazione dei sindacati non sembra stata fiaccata dal lungo congelamento della contrattazione ‘madre’, quella di primo livello, che fa da cornice a tutto il resto. Un segnale che fa presagire l’arrivo di una stagione alquanto vivace, visto lo sblocco siglato per tutti i comparti, dalla P.a centrale alla scuola.

Intanto avanzano anche i progetti che guardano ai cittadini, per una Stato a portata di smartphone. Si sta infatti progettando una app che raccolga tutti i principali nodi di incontro tra il signor Mario Rossi e gli uffici dell’anagrafe, piuttosto che dell’Agenzia delle Entrate Intanto l’Aran, l’ente che si occupa del pubblico impiego, conta per il 2017 oltre 14 mila intese, più di mille al mese.

Probabilmente al rialzo, quasi 1.400 patti in più rispetto all’anno prima, ha contributo la maggiore esperienza delle amministrazioni nell’invio online, obbligatorio dal 2015, dei contratti. Non solo, nel frattempo è entrato anche in vigore il Freedom of information act italiano, per cui i dati sulla spartizione dei budget per l’integrativo non possono essere più un segreto e devono essere pubblicati online.

Detto ciò l’aumento è talmente alto che dietro non può che esserci una corsa a dividersi le risorse disponibili. E, infatti, per lo più si tratta di contratti di tipo “economico”: il 46% si limita alla distribuzione del plus, tra premi, indennità e progressioni varie. Nel 48%, invece, spunta anche qualche criterio “normativo”, sempre relativo ai bonus, collegato magari a riorganizzazioni o modifiche dei turni (cosa che può accadere, ad esempio, se un’amministrazione decide di cambiare l’orario di apertura allo sportello).

Si capisce come nel 2018, e ancor di più nel 2019, non potrà che esserci un’accelerazione, viste tutte le novità previste dalla contrattazione di primo livello. La strada per una P.a tecnologica sembra invece già tutta programmata. Diego Piacentini, alla guida del Team digitale, parlando alla scuola superiore sant’Anna, ha spiegato che è in fase di studio, “siamo ancora a una versione pre alfa”, il lancio di una app, che dovrebbe entrate in pieno funzionamento nel 2022, per mettere in collegamento, nel modo più veloce e intuitivo, il cittadino con la P.a, che sia il Comune, la Regione, l’Aci o l’amministrazione fiscale.

“Io” probabilmente il nome, o parte dell’intestazione, del nuovo sistema, che permetterà di visualizzare il proprio profilo, le preferenze, i documenti, i messaggi e i pagamenti. Da lì si potranno ricevere avvisi di scadenze, ottenere rimborsi, scaricare certificati o mettersi in paro con multe, bolli auto e tributi.

(di Marianna Berti/ANSA)

Lascia un commento