Casa: compravendite +5%. Accessibili per 52% di giovani

In media 3,3 anni stipendio per comprarla
Cartello per la vendita di un appartamento. (foto d'archivio)

ROMA. – Prezzi bassi e tassi di interesse ai minimi continuano a spingere gli acquisti di case, che diventano più accessibili anche per le famiglie giovani. Le compravendite aumentano del 4,9% nel 2017, il quarto anno di espansione consecutiva, secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare residenziale dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi.

Questo incremento, che segue il +18,6% del 2016, porta le transazioni complessive a quota 542.480 per un valore di 89,6 miliardi di euro, 3,5 miliardi in più rispetto al 2016. La casa ‘tipo’ ha una superficie di poco più di 105 metri quadri e un valore di 142 mila euro a fine 2017. Per acquistarla sono necessari 3 anni e 106 giorni di stipendio, 18 giorni in meno di quanto richiesto un anno prima, e oltre otto mesi in meno rispetto al 2010.

Il calo dei prezzi, scesi ancora dello 0,4% lo scorso anno, fa sì che possono pensare all’acquisto anche le famiglie guidate da persone sotto i 40 anni, che spesso hanno redditi bassi. L’Abi stima che il 52% delle famiglie giovani senza un’abitazione di proprietà possono ora accedere a un acquisto finanziato con il mutuo. Si tratta del livello massimo toccato dall’inizio dell’analisi, nel 2004, e pari a più del doppio rispetto a quello del 2012, quando solo il 18% degli under 40 poteva comprare casa.

Quest’allargamento dei possibili destinatari contribuisce all’aumento dei mutui erogati, che raggiungono un valore di 32,7 miliardi di euro nel 2017 (+9,1%) e concorrono all’acquisto di quasi metà delle abitazioni. I tassi di interesse sono in media del 2,38% per una durata di quasi 23 anni, ma con differenze territoriali a svantaggio del Sud, dove raggiungono il 2,59%. In ogni caso, l’aumento delle compravendite riguarda tutte le aree del Paese.

Le città in maggiore espansione sono Milano (+8,1%), Palermo (+7,9%), Firenze (+7,8%) e Napoli (7,4%). A Roma la crescita è del 3%, mentre Bologna è l’unica città in calo (-3,3%). Mostrano segni di salute anche il mercato delle pertinenze (+12,4%) e quello di box e posti auto (+3,8%).

Le abitazioni locate sono, invece, in lieve diminuzione (-0,8%). Per il 2018 il rapporto prevede, ceteris paribus, “il perdurare della crescita moderata degli scambi di abitazioni e probabilmente una condizione di stazionarietà sul versante dei prezzi”, ma il direttore dell’Osservatorio, Gianni Guerrieri, mette in guardia dalle “tante” variabili esogene. “L’incertezza che aleggia su questo Paese – dice – può portare a stare attenti sugli investimenti immobiliari”.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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