Almagro chiede sanzioni per il governo venezuelano e USA ne impone di più

Luis Almagro, secretario general de la OEA

CARACAS – Almagro, segretario generale dell’OSA dal 2015 non cambia la sua critica opinione riguardo il governo venezuelano. Il diplomatico ha ribadito apertamente che si dovrebbero aumentare le sanzioni. Una richiesta già fatta durante la sessione speciale del Consiglio Permanente dell’OSA nella quale ha partecipato anche Mike Pence, vicepresidente degli USA. 

E gli USA, che la settimana scorsa avevano sanzionato il no 2 del governo chavista, Diosdado Cabello, suo fratello e sua moglie, conosciuti i risultati elettorali, hanno risposto. 

USA proibisce transazioni economiche

Quindi, il presidente americano Donald Trump, ha firmato nuove sanzioni contro il governo venezuelano. L’ordine esecutivo limita al governo di Maduro la vendita di debito venezuelano e degli attivi che si trovano in territorio americano. 

La decisione è stata presa dopo aver saputo i risultati delle elezioni considerate “una frode”.

Perciò gli USA sanzioneranno chiunque faccia affari con il regime venezuelano. Il documento firmato da Trump segnala che  “la cattiva gestione economica, la corruzione pubblica alle spese del popolo venezuelano e la repressione all’opposizione politica sono tentativi di rovesciare l’ordine democratico con elezioni rapide che non hanno avuto garanzie e non sono state giuste”.

Dunque, le nuove misure, secondo gli americani, dovrebbero chiudere le vie della corruzione, cioè, impedirebbero a Maduro di vendere gli attivi pubblici venezuelani a cambio di “tangenti”. L’ordine proibisce qualsiasi persona o azienda americana di comperare debito venezuelano o proprietà venezuelana negli Stati Uniti, anche quelle di PDVSA.

Il grezzo venezuelano si può comperare

Nonostante ciò, le sanzioni non attaccano direttamente le transazioni petrolifere, cioè gli USA non impediranno che il grezzo venezuelano si venda nel loro paese.

Ma gli USA hanno pure informato che stanno coordinando azioni con il Gruppo di Lima e non scartano nessuna opzione che aiuti a risolvere la crisi venezuelana, neanche “quella militare”.

Mike Pence ha insistito che le elezioni sono state una farsa e che il risultato è un altro colpo per la tradizione democratica venezuelana. 

ONU  “prende nota” dei risultati

Mentre il gruppo di Lima e tanti altri paesi lamentano i risultati apertamente, e gli USA impongono nuove limitazioni economiche, l’ONU procede in maniera più cauta.

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha “preso nota” dei risultati e ha esortato i leaders politici venezuelani a rispondere ai gravi problemi che attraversa il Venezuela.

 Stéphane Dujarric, la sua portavoce, ha informato che Guterres è preoccupato per la situazione venezuelana perché “rimangono ancora molte sfide che incidono negativamente sul popolo”. 

Ma ha chiarito che il fatto di non riconoscere la vittoria di Maduro è una questione che ogni paese può decidere, e che l’ONU non prenderà posizione riguardo questo tipo di decisione. 

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