Corte di Aruba revoca l’embargo chiesto da Conoco

Una Corte di Aruba ha revocato l’embargo chiesto dalla transnazionale ConocoPhillips contro due navi petroliere di Citgo, filiale di PDVSA.

Caracas. –  Il provvedimento era stato chiesto da Conoco, dopo aver vinto un lodo arbitrale, come parte del risarcimento dei due milioni di dollari che la statale venezuelana del petrolio PDVSA addebita all’azienda americana.  

Quindi, Citgo ha informato che tolto il provvedimento, il grezzo e i prodotti raffinati potranno continuare verso il loro destino finale”.

La decisione che favorisce Citgo è stata presa dalla Corte di Prima Istanza di Aruba. La corte ha addotto che le petroliere, una caricata di grezzo e l’altra di combustibile, non sono proprietà di PDVDSA ma bensì di Citgo Petroleum, una filiale americana, perciò potevano salpare. 

Le navi, Atlantic Lily e Grimstad, erano ferme da quasi un mese, appunto per evitare l’embargo. Le petroliere erano cariche con 800.000 barili di grezzo e benzina importata, combustibile per aerei e diesel. 

Dietro front delle isole

Altri paesi caraibici come Curaçao e Bonaire, dopo aver permesso che si prendessero provvedimenti di embargo simili, hanno fatto dietro front. 

Le isole hanno deciso di revocare in forma totale e parziale gli embarghi allegando il fatto che avrebbero causato danni alle economie delle isole, dipendenti dai prodotti raffinati da PDVSA.

Ciò nonostante, Curaçao ha permesso a Conoco la confisca di prodotti appartenenti alla statale venezuelana nella raffineria ISLA dopo la decisione di una corte che ha autorizzato un embargo di 636 milioni in attivi di PDVSA.

Inoltre, Bonaire ha confiscato il terminale di Bopec di PDVSA, ma Conoco ha permesso che Curoil, azienda statale di Curaçao, abbia accesso agli inventari di combustibile di Bopec per l’approvvigionamento di un’azienda locale di servizi pubblici.

ConocoPhillips non mollerà 

Comunque l’azienda americana non mollerà facilmente. Anche se la questione porterà via del temo, un portavoce dell’azienda, Daren Beaudo ha comunicato che ConocoPhillips è disposta ad andare avanti seguendo tutte le vie legali e disponibili per ottenere un risarcimento legale, giusto e totale”

La Camera di Commercio Internazionale aveva deciso a favore dell’azienda americana e obbligato PDVSA a pagare 2.000 milioni di dollari per l’espropriazione eseguita dal governo venezuelano di Hugo Chávez nel 2007. A quel tempo, ConocoPhillips lavorava alla Faja Petrolifera dell’Orinoco.

L’informazione è stata fornita da Roiters che da tempo segue il caso.

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