Mondiali dividono Kiev e Mosca, Ucraina pensa a censura tv

La struttura dello stadio Volgograd Arena
Volgograd Arena

MOSCA. – A poche settimane dall’inizio del mondiale in Russia, Kiev potrebbe proibire la trasmissione televisiva dell’evento in Ucraina. L’obiettivo? Impedire la promozione del “paese aggressore” e tutelare “gli interessi e i diritti dei cittadini ucraini”. Lo riporta BBC Russia, citando un testo di legge di recente sottoposto alla Rada, il parlamento ucraino.

I mondiali di calcio si sono rivelati ennesimo motivo di tensione tra Russia e Ucraina: con la Crimea illegalmente occupata e una ribellione sponsorizzata dal Cremlino nell’est del paese, Kiev non è proprio in vena di giochi. Da qui le numerose dichiarazioni ufficiali volte a dissuadere i cittadini dal prendere parte all’evento. “Non si tratta soltanto di patriottismo, ma del rispetto verso le vittime dell’aggressione russa” ha dichiarato Oleg Slobodyan, capo della guardia di frontiera ucraina.

Sull’eventuale partecipazione della nazionale ucraina al mondiale si è a lungo dibattuto, con molti tifosi patriottici che ne richiedevano il boicottaggio. Alla fine il dilemma non si è posto: i gialloblu non hanno passato le qualificazioni, per il sollievo delle autorità, liberatesi così di una potenziale ‘patata bollente’. “È per il meglio” aveva detto in tono semiserio il ministro degli esteri Pavel Klimkin, commentando la sconfitta dell’Ucraina.

Con l’avvicinarsi dell’evento, sui pochi ucraini diretti al mondiale (circa 5.200 secondo i dati FIFA) si intensificano le pressioni. Il ministro Klimkin ha avvertito che in Russia “le provocazioni sono garantite e l’incolumità dei tifosi è a rischio” mentre Slobodyan ha messo in guardia dal pericolo di arresti e reclutamenti forzati da parte dei servizi segreti russi.

In risposta, il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una dichiarazione esortando i “vicini ucraini” a “non ascoltare certi idioti”, invitandoli a prendere parte all’evento. D’altra parte, per gli ucraini rimasti a casa seguire il mondiale potrebbe risultare complicato.

La televisione di stato si è infatti rifiutata di trasmettere l’evento mentre le emittenti private sono riluttanti ad acquistarne i diritti, temendo danni alla reputazione. “Nel paese ci sono molti appassionati e gli ascolti sarebbero comunque alti”, ha commentato Zurab Alasanya, direttore della televisione pubblica. “Il problema è la reazione della minoranza di attivisti patriottici che potrebbe reagire male”.

Resta poi l’eventualità che l’evento venga censurato del tutto. In quel caso, ai tifosi non resterà che ricorrere alle emittenti pirata.

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