Morta donna accoltellata: femminicidi senza sosta

Auto pattuglia dei carabinieri.
Auto pattuglia dei Carabinieri

ROMA. – Ancora un femminicidio, con la donna accoltellata dal marito a Seregno, in Brianza. Tre giorni fa un caso analogo, sempre una donna uccisa dal marito, a Piacenza. Ed il conto – parziale – di quest’anno sale a quota 29. Nella categoria, spiegano gli esperti della polizia, vengono conteggiate solo le uccisioni di donne in ambito familiare e affettivo, come atto criminale estremo di supremazia/possesso dell’uomo sulla donna.

Del fenomeno si è occupata di recente un’apposita Commissione parlamentare di inchiesta istituita in Senato il 18 gennaio del 2017, che ha tracciato una prima mappa italiana illustrata all’Onu in occasione della 62ma sessione della Commission on the Status of Women.

Secondo lo studio, in rapporto alla popolazione femminile residente, il maggior numero di omicidi, tra 2012 e 2016, si è avuto in Umbria (7,8%), Calabria (6,8) e Campania (6,5). Nel 90% dei casi ad aggredire le donne sono uomini, per la metà partner o ex e il 20% è costituito da familiari: dunque, nel 70% dei casi la violenza sulle donne arriva da qualcuno che si conosce, spesso qualcuno con cui si hanno legami affettivi.

Il 10,6% delle donne dichiara di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni. Più di una donna su tre, tra le vittime della violenza del partner, ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni (37,6%). Circa il 20% è stato ricoverato in ospedale e tra queste più di un quinto ha riportato danni permanenti.

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