“Conflitto interessi”, la ministro Trenta sposta il marito-capitano

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta durante la parata militare della festa della Repubblica.
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta durante la parata militare della festa della Repubblica. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – La ministra della Difesa trasferisce il marito capitano. Nel giorno del suo insediamento a Palazzo Baracchini (e del suo cinquantunesimo compleanno: per l’occasione ha ricevuto un mazzo di fiori) Elisabetta Trenta ha affrontato una delle questioni per cui è stata messa sulla graticola da stampa e opposizione: il possibile conflitto d’interessi legato al ruolo ricoperto dal marito, il capitano Claudio Passarelli, in servizio nella strategica Direzione nazionale degli armamenti, la struttura della Difesa che gestisce contratti ed acquisti milionari.

Dunque, “per questioni di opportunità”, la ministra ha chiesto che il consorte-ufficiale venga spostato dall’incarico di capo della segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti all’ufficio Affari Generali. Di “sterile polemica” parla la stessa Trenta, che su Facebook spiega: “nonostante mio marito non si sia mai occupato di armamenti, a differenza di quanto scritto invece da alcuni organi di stampa, ho comunque chiesto il suo trasferimento agli Affari Generali, retto da un dirigente civile, che sovrintende alle esigenze organizzative e logistiche del funzionamento del Segretariato generale. Il M5S lavora in questo modo, con trasparenza e coerenza, al di sopra di ogni più piccolo – ed ingiustificato, come in questo caso – sospetto. Viva l’Italia!”.

Era stato il deputato del Pd, Michele Anzaldi, a sollevare politicamente il caso, sottolineando come la neoministra fosse sposata con un ufficiale “a capo dell’ufficio della Difesa che si occupa di tutti i contratti degli armamenti”. Ma “chiarimenti”, sempre dal Pd, vengono chiesti ormai da giorni sui rapporti della Trenta con la società SudgestAid, di cui è stata dirigente, che si occuperebbe – afferma l’opposizione, citando notizie di stampa – “di reclutare mercenari che operano nei teatri di guerra del Medio Oriente”.

“Falso”, fanno sapere dall’entourage della ministra, dove spiegano che la Sudgestaid promuove essenzialmente progetti di ricostruzione nei Paesi sconvolti dalle guerre. La stessa società risulta aver gestito un contratto nel quale è stata coinvolta la Stam, la società di contractor fondata da Gianpiero Spinelli, l’ex parà assolto anni fa dall’accusa di aver ‘arruolato’ gli italiani rapiti nel 2004 in Iraq, tra cui Fabrizio Quattrocchi, poi ucciso.

Alla Repubblica lo stesso Spinelli ha spiegato che l’obiettivo di quel contratto “era la messa in sicurezza di tre siti archeologici in Libia, a Sabratha e Cyrene, e la formazione delle guardie a protezione degli scavi”. La neo ministra, intanto, afferma di aver “iniziato a prendere immediatamente visione dei principali dossier nazionali ed internazionali”.

Tra i più scottanti, la rimodulazione delle missioni internazionali e il programma miliardario del supercaccia F-35, finora indigesto al Movimento 5 Stelle ma che i militari considerano “irrinunciabile”.

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